Klimataria, la taverna più tipica di Atene con strepitosi antichi piatti tradizionali
Uno dei luoghi in grado do offrire una delle esperienze più profonde, emozionanti, ludicamente gratificanti e intellettualmente appaganti che si possano vivere intorno a tavolo si trova, non a caso, nella capitale non soltanto della Grecia ma della civiltà occidentale, Atene: è Klimataria in Pl. Theatrou 2, allo stesso tempo la più tipica taverna ma anche quella con la maggiore personalità, dall’arredo all’offerta culinaria che è in buona parte basata su antiche ricette di famiglia.
Già all’ingresso ti trovi immerso in un pergolato il cui verde si staglia sui colori pastello dei muri…
… con richiami al mondo del vino che si fondono con quelli alla musica dal vivo che qui si suona per ore, privilegiando l’ormai celebre ritmo del Rebetiko…
… mentre l’enorme cucina a vista sembra annunciare un effluvio di squisitezze.
Se si arriva fino a qui, è inevitabile vivere un rito gastronomico fondamentale della collettività greca, il meze, una successione di antipasti così ricca da potere rappresentare in realtà un pasto completo, anche per l’importanza storica delle pietanze proposte.
Scegliendo questa opzione, il benvenuto è stato rappresentato da uno tzatziki da manuale, con la sua consistenza cremosa ma compatta e l’esplosivo sentore balsamico donato dalla combinazione di cetriolo e aneto, abbinati a yoghurt, aglio e aceto.
A fianco, la prima portata complessa del meze, la cosiddetta Fava, in questo caso una crema solida vera e propria ma che non comprende affatto le fave, poiché l’ingrediente principale utilizzato da Klimataria sono invece gli split peas, piselli gialli spezzati ottenuti dai semi essiccati e lavorati della specie Pisum sativum. Si tratta di una specialità presente in buona parte del Medioriente e che in ambito greco ha messo le radici nelle Isole Cicladi, in particolare a Santorini dove si dice che venga preparata da 3500 anni ma con una cultivar più simile alla nostra cicerchia porporina.
Qui la Fava la servono secondo tradizione diffusa, quindi fredda e condita con prezzemolo, origano, olio, limone e cipolla cruda tagliata grossa, restituendo un forte impatto organolettico contadino dalla fragranza atavica.
E’ toccato quindi a una buonissima Torta di pomodori in pasta fillo fatta in casa, di una croccantezza eccezionale, in cui spicca ancora l’afflato balsamico ma questa volta misto alla dolcezza acida della Feta.
Ottimo il Karniyeri, preparazione estremamente golosa simile alla Mussaka, presentata come un mosaico edibile di patate, melanzane, zucchine, pomodoro, pepe, carne tritata di manzo e yellow cheese.
Pazzesco l’agnello con patate cotto alla maniera più tipica, nella Gastra, particolare pentola di terracotta da usare sia sul fuoco vivo che dentro un forno, capace di evitare che i cibi si attacchino al fondo ma anche di rilasciare una lieve ma irresistibile nota argillosa ai cibi.
Una ghiottoneria irrinunciabile.
Magnifico pasteggiare con il Raki, distillato di vinaccia paragonabile alla nostra grappa bianca, la cui potenza alcolica si stempera col ghiaccio che l’accompagna, ponendosi in armonia con l’irruenza dei sapori delle specialità greche, ripulendo il palato a ogni sorso e predisponendolo ad accogliere altre prelibatezze.
Ma tantissime altre sono le bontà che meriterebbero almeno l’assaggio…
… dal pesce…
… alle verdure.
Tutto questo in un locale di ristorazione che merita senza dubbio di essere inserito tra i migliori del mondo e di essere una meta irrinunciabile in Europa, soprattutto per chi ama sempre associare l’aspetto culturale e identitario a ogni tipo di cucina.
Info: https://klimataria.gr/