La Basilica di San Nicola nella città vecchia a Bari, secolare cuore di aggregazione spirituale
Trovarla al termine di un suggestivo percorso nei vicoli della città vecchia dà la sensazione di un’epifania, un’improvvisa apparizione di un monumentale edificio sacro che esplode in tutta la sua meraviglia in uno spazio improvvisamente aperto dopo l’ordito di strette viuzze precedenti: è la Basilica che custodisce le reliquie di S. Nicola, la quale si erge imponente nella Città Vecchia di Bari mostrando uno stile è romanico tipico dell’architettura normanna.
Gli studiosi non hanno raggiunto un accordo sulla data di costruzione poiché si tratta di una chiesa edificata su un precedente edificio con riutilizzo di materiali dello stesso, tuttavia le prime fasi di costruzione si sarebbe svolte tra XI e XIII secolo.
Se l’architettura esterna sembra ispirata “più alla struttura di una fortezza che di una chiesa”, al suo interno “l’impressione è quella di un tempio possente, ma senza decorazione”. Questo permette di concentrarsi sulle sue geometrie austere scandite da tre navate divise da dodici colonne di granito bigio, con una “serie di archi a reggere i matronei, vale a dire i corridoi laterali al di sopra delle navate laterali” e “tre arconi che attraversano da una parte all’altra la navata centrale”.
Il suo punto di massima attrazione risiede nella cripta, la “chiesa sotterranea in corrispondenza del presbiterio e del transetto” individuata con certezza come la prima parte della chiesa portata a termine, qui “nel mese di settembre del 1089 l’abate Elia ritenne opportuno invitare il papa Urbano II (che si trovava a Melfi) a riporre le reliquie di S. Nicola sotto l’altare appena costruito”.
Le luci molto basse si insinuano delicatamente tra le pieghe cilindriche delle colonne offrendo riflessi cangianti in base ai loro materiali (marmo numidico, breccia corallina, marmo caristio e marmo greco), creando un’atmosfera di forte impatto emotivo.
Risalta qui la presenza di una colonna protetta da un’inferriata nota come miracolosa che “da secoli attira la devozione dei pellegrini che accorrono a toccarla convinti delle sue virtù taumaturgiche”.
La prima menzione è del 1359 ma fu il Beatillo nel 1620 “a raccogliere le varie voci e a sviluppare la leggenda” della sua miracolosità.
La devozione è molto alta ancora oggi, come dimostrano le tante lettere gettate all’interno dell’inferriata da parte dei fedeli…
… missive ricche non soltanto di testimonianze religiose ma anche di richieste di intervento divino per affrontare tutti i problemi della vita quotidiana, con in testa salute, lavoro, famiglia e sentimenti.
La Cattedrale lascia al addosso al visitatore un messaggio importante, poiché malgrado il giganteggiare delle proporzioni fisiche qui a svettare sono i messaggi di spiritualità intrecciati ai bisogni della gente, con una rara potenza di fidelizzazione sempre vivissima a distanza di secoli.
Info: https://www.basilicasannicola.it/