La Cadalora, i vini artigianali più autentici della Vallagarina in Trentino
E’ tutto un tripudio di colpi di fulmine e innamoramenti profondi l’attività della cantina Cadalora, dalla fascinazione per le più nobili realtà internazionali a un profondissimo radicamento nella zona d’origine, passando per un approccio dotto alla vitivinicoltura e un’estrema generosità nel contribuire al benessere di una comunità stimolando l’economia turistica.
Questa vitivinicoltura sentimentale si sostanzia nell’opera della famiglia Tomasi in Trentino, come racconta benissimo chi la distribuisce, la conterranea Proposta Vini, puntuale nel ritrarre Tiziano come innamorato della Francia e coadiuvato dai familiari nel creare in provincia di Trento “un’enclave tutta Borgognotta che ha perfino mappato, catalogato e organizzato proprio come a Beaune”, dove “coltiva anche vitigni francesi ma senza dimenticare le antiche varietà della zona: ha infatti salvato dall’estinzione l’uva Casetta, una delle poche varietà che si possono definire, essendo di origine selvatica (Silvestris), autoctone in Italia”.
Luogo di elezione, Santa Margherita di Ala in provincia di Trento, un piccolo borgo sulla sinistra del fiume Adige posto a metà strada tra Rovereto e Ala, nel cuore della Vallagarina, in un’area che da Castel Beseno si estende verso sud sino alla Chiusa di Ceraino, una collocazione geografica tale da rendere la zona fin dall’epoca romana una “terra di collegamento tra mondi e culture”, dotata di “un certo spirito illuministico e di apertura verso la cultura latina ed europea”.
Qui “la civiltà contadina ha sempre saputo coltivare la sana consuetudine di produrre del buon vino, espressione della terra e della passione tenace di chi la coltiva e con amore trasforma i suoi frutti”.
Un territorio così amato da questi vignaioli da dedicarvi tantissime energie anche nello sforzo di valorizzarlo e divulgarne i tanti pregi paesaggistici e culturali, come dimostra l’ampio spazio dedicato nel sito Internet aziendale alle attività turistiche che si possono svolgere della zona, in guisa di un accorato invito a visitarlo e a innamorarsene.
Cadalora più di un brand è un progetto condensato in un nome simbolico, poiché “significa in dialetto trentino casa dell’Ora, dove l’Ora è il magico vento del Garda che caratterizza col suo benefico influsso l’incontro e la fusione di due mondi apparentemente distanti: la montagna e il Mediterraneo”, ma è anche il luogo in cui da sette generazioni questa famiglia si occupa della coltivazione della vite con la consapevolezza di operare in un territorio depositario di un “grande patrimonio paesaggistico, culturale e storico”.
I fondamentali cambiamenti per la crescita dell’azienda li hanno apportati agli inizi degli anni Ottanta i fratelli Rodolfo e Tiziano Tomasi, quest’ultimo all’epoca giovane enologo “consapevole delle potenzialità del suo territorio e dell’azienda paterna” interessato a mettere a frutto le esperienze fatte in Francia, Friuli, Toscana, Piemonte e Sudafrica.
Un lavoro di ammodernamento rispettoso della tradizione che ha portato alla prima vera annata nel 1982.
Nell’esternare la propria filosofia, Tiziano Tomasi sottolinea amaramente come non sia più considerato importante come una volta “che il vino esprima la tipicità del territorio dove viene prodotto”, perché a contare oggi è che “soddisfi il gusto e le emozioni del consumatore globale”, mentre “la mia azienda crede ancora che il buon vino sia frutto della capacità evocativa di un territorio unico, ineguagliabile e della maestria dell’artigiano che trasforma quell’uva”.
Per questo Tomasi crede “che l’amore per la propria terra ed il proprio lavoro, le dimensioni aziendali a misura d’uomo, il controllo della materia prima direttamente nel campo – conoscenza e arte custodita da generazioni – possano fare la differenza per offrire all’amante del buon vino quella garanzia di qualità, di origine e di etica salubrità che solo può dare un vino artigianale fatto a regola d’arte”.
La concretizzazione di tale intento “di valorizzare il territorio trentino e della Vallagarina” consiste nella suddivisione della produzione in “cinque cru per cinque vini” con la scelta di “esaltare i vecchi vigneti della famiglia e i diversi terroir presenti nella conca di Santa Margherita di Ala”, dotata di “terreni calcarei, antichi toponimi, conoidi di antica formazione, impervi terrazzamenti”.
Si parte da Cadalora, vigneto “che giace sul conoide della Val Cipriana, esposto a ovest nord-ovest, è uno dei vigneti più vecchi della famiglia Tomasi, nel quale intorno agli anni ’70 è stato piantato lo Chardonnay in una zona asciutta e ben ventilata, luogo ideale per la coltivazione della vite”.
Se ne trae il Cadalora Chardonnay Vallagarina dal bouquet fruttato che in bocca riporta pera Williams, susina e olivello spinoso.
Di intensa acidità e forte mineralità, conquista con una beva scorrevolissima.
Gazzi è una denominazione frequente in Trentino e deriva da gaggio che indica il campo recintato: nei dintorni di Santa Margherita tale toponimo coincide con il versante sud del conide della Val Cipriana, in cui “suoli molto calcarei di origine dolomitica ed esposizione sud-ovest lo rendono un crù ideale per la coltivazione del Pinot grigio”, uva comparsa qui alla fine dell’Ottocento ma la cui coltivazione è stata avviata negli anni Cinquanta con il nome Rulander.
I profumi agrumati si confermano al palato in limone e arancia, cui si affiancano albicocca e melone.
Di importante sapidità, il suo corredo sensoriale è arricchito da interessanti note calcaree.
Majere è un “antico toponimo di origine romana che deriva da major, superiore, in quanto giace sopra l’antica strada romana, la via Claudia Augusta che collegava Roma con il nord Europa”, collocato a “nord dell’abitato di Santa Margherita di Ala nella parte più alta delle colline coltivate”, composto da “terreni totalmente terrazzati e molto ripidi, caratterizzati da muretti a secco, costruiti negli anni dagli abitanti del luogo per recuperare superficie coltivabile” dove “in molti casi non è possibile l’utilizzo dei trattori e quindi ogni lavorazione deve essere fatta manualmente”.
Dal momento del suo acquisto all’inizio degli anni 2000 qui la famiglia Tomasi ha compiuto la sua più commovente operazione etica e intellettuale, recuperando e ripiantando la varietà Casetta “che da sempre trovava in queste terrazze il luogo ideale per grandi vini da invecchiamento”. Si tratta di una varietà pre-fillosserica derivante da piante selvatiche coltivate nella bassa Vallagarina da oltre cinque secoli. Se oggi possiamo goderne è soprattutto merito del lavoro di Tiziano per recuperare vecchie varietà del Trentino ma anche della tradizione di famiglia, poiché ogni volta che nasceva un figlio “si metteva da parte una bottiglia di vino fatto con quest’uva, per stapparla nientemeno che il giorno del suo matrimonio”.
Il Casetta Majere è un capolavoro dal bouquet fresco di piccoli frutti rossi con screziature selvatiche, mentre al gusto incanta con lampone, prugna, liquirizia e pepe rosa.
Dotato di suadente acidità, è magnificamente corposo, materico, quasi cremoso.
Sanvalentino “è il conoide che prende il nome dall’omonimo Santuario e dalla Valle da cui si è formato”, in cui un vigneto giace nella parte più bassa “dove la componente più fine dei terreni si è depositata e quindi dove l’argilla rappresenta una percentuale importante”, generando terreni calcarei ideali per le varietà rosse, come l’autoctono Marzemino arrivato nella regione in seguito alla dominazione veneziana verso la fine del 1400. Nell’area di Santa Margherita “la sua coltivazione è sempre stata associata a quella del gelso e solo dagli anni Cinquanta si coltiva in coltura specializzata”.
Il Marzemino Sanvalentino si presenta al naso con cacao e spezie, mentre un sorso materico rivela subito una decisa impronta zuccherina capace di veicolare gelso nero, caffè, ramassin, carruba e amarena sotto spirito.
Un’acidità stuzzicante alimenta una beva entusiasmante.
Vignalet “in dialetto trentino significa piccola vigna” e si trova “nella parte più alta del conoide della Val Cipriana, poco sopra al vigneto Gazzi”, molto vicino al bosco e situato proprio ai piedi del Monte Zugna “dove il Sole arriva molto tardi al mattino, verso le 10.30 anche durante la maturazione e quindi posto ideale per avere grandi escursioni termiche tra notte e dì”. Il contesto scelto per “esaltare le peculiarità di una varietà particolare e difficile come il Pinot nero” presente in Trentino dalla fine del XIX secolo: nella zona di Santa Margherita “comparve negli anni Cinquanta ed era nota semplicemente come Borgogna bianca a sottolineare la sua provenienza dalla nota zona di produzione francese”.
Il Pinot Nero Vignalet profuma di fragola e sa di lampone, melagrana, rabarbaro e cardamomo, a testimonianza di una complessità organolettica di raro interesse che contempla pure uno spiccato carattere zuccherino in osmosi con un finale amaricante.
La produzione della Cadalora è ampia e prevede ancora altre perle.
Come il Sauvignon, introdotto in quest’area verso la metà dell’Ottocento, il quale olfattivamente non rinuncia alla sua classica sensazione di clorofilla, per poi assestarsi in bocca tra pesca, erbe officinali e mela verde.
Irresistibile il Gewürztraminer dal potente bouquet di fiori di campo che porta al palato ananas, cedro e alchechengi.
Dall’approccio all’insegna dell’acidità e di un certo piglio abboccato, sorprende con un’improvvisa esplosione di sapidità, in cui una mineralità scoppiettante rallegra la beva.
Magnifico il suo lungo finale di uva sultanina.
Tra i bianchi, da segnalare le versioni IGT dello Chardonnay Vallagarina e del Pinot Grigio Vigneti delle Dolomiti, le quali si distinguono dalle precedenti declinazioni in direzione della freschezza e di una piena espressione del frutto, oltre che di un certo eclettismo nell’abbinamento a tavola.
Unico rosato della casa il Pinot Nero Rosé Buontempo con la sua fragolina al naso e una bocca che si riempie armonicamente di albicocca, ribes bianco e cotognata.
Decisamente zuccherino e aromatico, sfodera una grande beva.
Ulteriori interessanti dettagli su questa produzione ce li ha forniti Michele Tomasi nel video che potete vedere cliccando qui sotto.
Info: https://lacadalora.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/la-cadalora/