La cantina piemontese Mauro Vini che presidia il Drôné, secolare “nebbiolo” di Dronero (Chatus…)
Lo sanno benissimo e lo dichiarano loro stessi che si tratta in realtà di “un biotipo di Chatus coltivato sui versanti italiani e francesi delle Alpi Occitane” ovvero una derivazione dell’originale francese “portato in Italia nel medioevo dai monaci di San Colombano”, ma i Mauro quel vitigno lo coltivano e vinificano nel cuneese da ben oltre cento anni e da sempre lo chiamano come da tradizione Nebbiolo di Dronero…
… in quanto elemento identitario della propria terra posta all’imbocco della Val Maira, area occitana dove un tempo “il commercio delle botti, delle acciughe e dei capelli si alternava all’agricoltura alpina”, anche se l’uva in questione si trova pure in altre zone del Piemonte pedemontano come Pinerolese e Saluzzese.
Secolare il vitigno, secolare pure l’azienda, visto che la Mauro Vini “nasce a Roddino d’Alba nel lontano 1895 quando Vittorio Mauro emigrato in Argentina scriveva a suo padre Giuseppe di spedirgli ben 200 botti da un quintale l’una di vino che lui aveva venduto a Santa Fè: questo è documentato dalla corrispondenza originale conservata in azienda”.
Mauro Vittorio qualche anno dopo tornò in Italia con intatta la passione per il vino: “era il 1911 e sempre a Roddino comprò dei terreni ricavando una ventina di ettari di vigneto e si costruì una casa, si sposò ed ebbe 6 figli” alcuni dei quali continuarono a coltivare la terra “mentre Osvaldo e Vito vennero a Dronero del 1924 rilevando una cantina, quella ancora attuale”.
La dinastia prosegue con il figlio di Osvaldo, Emanuele Oscar (papà di Giuseppe e Rossana), il quale “dopo gli studi in enologia ad Alba si dedica interamente alla conduzione dell’azienda fino all’età di 85 anni facendo di questo lavoro la sua vera passione”.
Arrivando a tempi più vicini a noi, va sottolineato che da circa 30 anni “Giuseppe Mauro, discendente della quinta generazione, con il papà Emanuele Oscar, hanno recuperato degli antichi vitigni dove si produce l’antico Nebbiolo di Dronero (Chatus), coltivato in Valle Maira già nel 1400, producendo un vino chiamato Drôné”, anche se “a Dronero si hanno notizie certe di detta coltivazione già dal XIII sec.”.
Le vigne “si trovano nel comune di Dronero e Villar San Costanzo oltre i 600 m. sul livello del mare”, mentre “la produzione è limitata e le bottiglie sono numerate”.
Tutto avviene a conduzione familiare e con massima perizia artigianale: “le varie fasi della produzione sono seguite personalmente, partendo dai lavori colturali in vigneto, alla vinificazione e invecchiamento, fino all’imbottigliamento e commercializzazione del prodotto finito”.
Questo per giungere “a un vino genuino nel rispetto della tradizione che, anche se non certificato biologico, conserva integra le proprie caratteristiche grazie a trattamenti minimi sia in vigneto che in produzione con una piccola percentuale di solfiti aggiunti”.
Tante le certificazioni della prestigiosa storia della cantina, come la qualifica di Vino di montagna inserito nell’Albo regionale dei vigneti storici ed eroici, mentre l’azienda è iscritta nel Registro Nazionale delle Imprese Storiche.
Il Drôné dà il nome anche al vino di bandiera dell’azienda definito “rosso di montagna” composto da Nebbiolo di Dronero (Chatus) per l’80% con l’aggiunta di un 20% di altri vitigni locali, tutti coltivati nei comuni di Dronero e Villar San Costanzo in provincia di Cuneo e recentemente inseriti nell’albo dei vigneti storici ed eroici della Regione Piemonte.
Il carattere ancestrale del vitigno si espleta in un corredo olfattivo che richiama i toni erbacei di una selva, mentre il palato è avvolto con una certa amabilità da prugna, gelso nero, mirtillo e sorbo.
Intensamente tannico ma allo stesso tempo carezzevole, è, semplicemente, un vino da sogno dalla personalità unica.
Forte di una commovente sensibilità contadina “attualmente l’azienda è impegnata nel recupero di un vitigno a bacca bianca, il Gouais Blanc, anche questo molto antico, mettendo a dimora nuove vigne in alta Valle Maira: si tratta di una coltivazione che in valle Maira era fiorente fino agli anni 60 del secolo scorso, a livello prettamente familiare, fin oltre i 900 m s.l.m. della borgata Vignali”…
… ci vorrà ancora qualche anno per capire se le prove di vinificazione di tale uva andranno a buon fine, quindi per adesso ci concentriamo sul meraviglioso Drôné chiedendo maggiori dettagli a Giuseppe Mauro nel video sottostante.
Info: http://www.maurovini.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/mauro-vini/