La Chianca Amara a Vieste (FG), monumento a memoria di una tragedia
Nella ridente Vieste che illumina di turismo di massa e allegria balneare le sfavillanti estati del Gargano in Puglia, c’è un angolo di dolore perenne rappresentato da un monumento piccolissimo ma di enorme valore civile, la Chianca Amara, giusto un abbozzo di edificio, una grande pietra e un’iscrizione per ricordare una strage avvenuta secoli fa ma il cui valore simbolico è ancora vivido.
Il monumento fa riferimento all’assalto subito da Vieste nel 1554 ad opera di una flotta di galee comandate dal corsaro Dragut Rais definito la “Spada vendicatrice dell’Islam”, noto per la ferocia con la quale aveva assalito le coste napoletane, siciliane, liguri, toscane e calabresi, spinto dalla convinzione che le battaglie contro gli infedeli fossero strumento per ottenere l’accesso al paradiso.
Vieste l’assediò con una flotta di 70 galee che dopo una settimana forzò la resistenza dei viestani, cosicché Dragut fu in grado di entrare in città con le sue truppe procedendo a distruzioni e saccheggi. In seguito a tale azione, vennero imprigionate oltre settemila persone, delle quali circa 5000 vennero trucidate, malgrado vi fossero tra loro donne e bambini. Apice della tragedia, la strage di locali che fu decapitata sulla “chianca amara” che in dialetto indica “la roccia amara”.
La chianca amara esiste ancora e si può visitare nel centro storico.
Il Comune di Vieste tiene molto al valore di tale memoria, tanto da pubblicare questa riflessione sul sito ufficiale dell’ente: “passar vicino alla chianca, guardarne la forma leggermente concava e pensare per quale scopo essa fu utilizzata; pensare ai fiumi di sangue che, secondo le cronache del tempo, scorsero per le bianche strade viestane allagandole quasi: sembra che la chianca resti un monumento storico purtroppo attuale, in questi tempi di esasperazione delle differenze culturali”.
Info: https://www.comune.vieste.fg.it/vieste/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20202