La deludente Città dei Robot a Milano, show con troppi difetti
Locali miseri e spogli, guida inefficace, attrazioni non funzionanti, problemi di comunicazione linguistica con il personale, storytelling e spettacolarità molto al di sotto della attese: si esce delusi dall’esperienza della Città dei Robot allestita al Bicocca Village di Milano, soprattutto se si osservano bambini che hanno vissuto momenti di noia e hanno visto tradite le aspettative di una compagna pubblicitaria che promette tanto e mantiene poco.
Appena arrivati si viene intruppati in un gruppone troppo numeroso e costretti ad assistere a una disastrosa visita guidata che vorrebbe avere l’intento pedagogico di illustrare il mondo della robotica, attraverso un percorso angusto delimitato da orrende pareti posticce in cui sono distribuiti macchine e oggetti.
L’eccessivo numero di persone presenti infatti crea il caos, anche perché non tutti gli adulti hanno la gentilezza di tirarsi indietro per fare spazio ai bambini, così i più piccoli e più bassi di statura non riescono a vedere nulla. Inoltre l’amplificazione dell’audio di chi conduce la visita guidata ha un volume troppo basso, così la sua voce viene sovrastata dal chiacchiericcio dei visitatori e dai rumori emessi dalle macchine. Risultato, non si sente e non si capisce niente, mentre si vede la noia stampata sul volto degli infanti, i quali vivono con sofferenza e fastidio questa inutile lezione che parla soltanto dei robot presenti e delle loro trascurabili funzioni.
Si scade perfino nel ridicolo involontario quando gli oggetti meccanici non funzionano bene o per niente.
E’ accaduto con il cagnolino robot che si è messo in funzione soltanto dopo interminabili minuti di tentativi, dopo una snervante attesa da parte di chi assisteva.
Finito finalmente questo supplizio della visita imposta, si accede al resto dell’offerta della Città dei Robot che sulla carta promette “72 robot dotati dell’intelligenza artificiale”…
… e 11 zone di realtà virtuali in cui “come un vero astronauta potrete testare le tecnologie spaziali”.
Ma appena ci si accomoda nel Teatro dei Robot, tornano gli incidenti che questa volta scadono nel grottesco, visto che uno dei piccoli robot impegnati nell’esibizione di ballo cade e non riesce più a sollevarsi, malgrado la voce fuori campo presenti tali mini-robot come oggetti che non cadono mai e nel caso sono in grado di rialzarsi da soli.
Invece è dovuto intervenire un addetto per togliere di mezzo il povero robot ormai andato in tilt, creando ilarità nei presenti.
A questo punto, sollevando sconsolati lo sguardo in alto, notiamo lo squallore dell’ambiente che ospita l’esibizione, un atroce capannone con tubi a vista e fili volanti…
… e una fin troppo evidente successione di coperture industriali del tutto inopportune a ospitare l’atmosfera da sogno che l’organizzazione vorrebbe vendere ai visitatori.
Si decide allora di provare qualcuno dei workshop e laboratori in cui, secondo gli organizzatori, “in appena un’ora, puoi assemblare un robot e persino portarlo a casa, puoi anche disegnare con una penna 3D o fare un costume da robot con materiale di scarto”.
Si avverte che i laboratori si pagano separatamente e qui emergono altri problemi, questa volta di comunicazione, poiché l’organizzazione della manifestazione arriva da Riga, capitale della Lettonia, con troppi operatori che come altra lingua parlano soltanto l’inglese, ma a modo loro, spesso in maniera non intellegibile.
Per fortuna poi chi conduce i laboratori parla un buon italiano condito da accento dell’Est Europa e si comporta in maniera competente e attenta con i bambini.
Tra le opzioni, Palla del futuro (“crea la palla e stupisci i tuoi amici e le tue amiche”), Spazio in una provetta (“creerai il tuo Universo in miniatura”), RoBox (“crea il proprio robot di scatole”), Mano del futuro (“crea una mano per un costume da robot o da supereroe”).
L’area dello show più convincente è quella chiamata Lato oscuro, riservata ai giochi tecnologici.
Si passa da momenti ludici sfrenati in cui si può ballare guidati da un ologramma…
… a competizioni da vivere in più d’uno che creano efficace divertimento.
Il giudizio complessivo tuttavia rimane negativo, soprattutto quando ti accorgi che i bambini presenti con te chiedono di andare via anzitempo, segno di scarso gradimento dell’iniziativa.
Per chi comunque volesse tentare l’esperienza, magari sperando di capitare in una giornata più fortunata, La Città dei Robot sarà aperta fino al 9 febbraio 2020.
Info: https://lacittadeirobot.com/