La gastronomia di Miyazaki, Prefettura giapponese gourmet
Il Fuori Expo del 2015 ha avuto un protagonista assoluto: il Giappone. E’ la nazione che più di tutte ha interpretato con entusiasmo e puntualità il tema dell’Esposizione, organizzando una raffica di eventi che sta accendendo nuova doverosa luce sulla gastronomia del Sol Levante.
Il più interessante della serie, ha puntato i riflettori sulla Prefettura di Miyazaki, mettendo bene in evidenza quanto sia terra fortunata e generosa la cui fecondità regala prodotti straordinari, tanto nell’agricoltura quanto nell’allevamento e nella trasformazione.
Intitolato Cucina di Miyazaki, dimora degli dei, l’evento è stato un successo, grazie all’organizzazione perfetta a cura dell’ICCJ (Italian Chamber of Commerce in Japan), come la competente e dinamica conduzione di Stefania Viti: atmosfera informale gradevole, buffet ricco e senza calca, niente tempi morti né lungaggini, tanta chiarezza espositiva e ricchezza di informazioni.
Ha conquistato tutti i presenti il Governatore di Miyazaki, Shunji Kono: il suo saluto lo ha fatto in lingua italiana, con evidente sforzo di memoria e grande senso di cordialità, manifestando forte carica empatica e simpatia.
Ha descritto Miyazaki, prefettura giapponese di poco più di un milione di abitanti nella regione di Kyūshū, come la Napoli del Giappone, per il clima mite e assolato che regna tutto l’anno, favorendo la produzione agroalimentare di qualità.
Lo abbiamo intervistato alla fine dell’evento, grazie alla collaborazione dell’interprete Alessandra Prada.
Tra le tante specialità della serata, ha trionfato il Miyazaki Wagyu, registrato come denominazione di origine protetta, cui hanno diritto soltanto i bovini nati e allevati in questa zona: soltanto quelli di categoria 4 e 5, le massime, vengono commercializzato con questo marchio.
Ha convinto soprattutto nelle versioni a crudo: si è scelto un taglio spesso, quindi con meno solvibilità al palato del carpaccio fine, ma con maggiore espressione dei succhi della carne, godibilissima da masticare nella sua consistenza.
Ottima performance dello scomparso Vittorio Fusari che ha scottato il manzo in padella, inserendolo in uno spiedino con la nostra mozzarella di bufala e lo shiitake, il fungo della quercia, ritenuta la più pregiata specialità micologica d’Oriente: carnoso e aromatico, è considerato alimento principe tra quelli ascrivibili al gusto umami.
Molto apprezzate anche le creazione della chef Junko Ikuta, di grande raffinatezza tanto organolettica quanto iconografica.
Tra i prodotti, strepitosa la Miyazaki Hyuganatsu Summer Lager, birra a base di un agrume simile all’arancia bionda, irresistibilmente fresca e beverina.
Una folgorazione l’aglio nero Kurumaru: cotto a lungo, perde l’acidità piccante per assumere cremosità e infinita dolcezza.
Ottimo in tutte le declinazioni il tè verde organico.
Gran bella rivelazione anche il distillato shochu di patata Kurokirishima, dalla bevibilità non impegnativa, neanche sotto il profilo alcolico. Ottimo anche nei cocktail, in combinazione con lo yuzu, agrume tipico della regione, qui presente in succo puro al 100%.
La scoperta delle eccellenze gastronomiche di Miyazaki dimostra una vota di più quanto ci sia ancora da scoprire sulla cucina giapponese, ben oltre il sushi.
Info: www.iccj.or.jp/it