La più particolare esperienza gastronomica del modicano: Bellaera
Preparatevi a vivere un’avventura, se volete provare una delle esperienze gastronomiche più straordinarie che vi potranno capitare in Sicilia e non soltanto.
Si tratta di andare a scoprire un luogo nascosto tra Modica e Scicli che non si cura di farsi pubblicità, privo di sito Internet, difficile da trovare sulle cartine e perfino da rintracciare con il navigatore: l’azienda Bellaera.
Sul web non si trova praticamente nulla su questo posto mitico, se si esclude la citazione sul sito dei vicini della casa vacanze Villa San Filippo, in cui si propone il “Pranzo da Giovanni” descrivendolo così: “in un casale rustico e spartano, presso l’Azienda Agricola Bellaera, si organizzano pranzi e cene tipiche su prenotazione a soli 10/13 euro a persona! Offrono ricotta di mucca produzione nostrana, formaggi tipici (provola, caciocavallo, scamorza, ect). Olive e salsiccia secca. Le scacce (pizze ripiene con vari ingredienti). I ravioli di ricotta col sugo di maiale e caciocavallo. Su richiesta grigliata di carne. Tutto questo a soli 10/13 euro a persona!”.
Non è tuttavia il dato del risparmio a rendere interessante Bellaera, bensì la qualità incredibile della sua cucina, in cui tutto viene fatto in casa dai soli membri della famiglia. Ecco perché chi ne sente parlare si predispone ad affrontare qualsiasi difficoltà pur di raggiungerlo e goderne.
Vale davvero la pena di smarrirsi tra muri a secco, stradine e incroci per raggiungere quel miracolo del gusto creato dall’azienda Bellaera, nei dintorni di Modica, vicina anche a Scicli.
L’indirizzo sarebbe via Variante San Filippo 2 a Modica, ma trovarlo è una vera impresa. Nel cercarlo ci siamo persi, incontrando diversi altri avventori che sono incorsi in analogo destino la stessa sera della nostra visita all’azienda: per fortuna una signora dalla tipica gentilezza squisita della gente del luogo ci ha voluti accompagnare anziché limitarsi a darci delle indicazioni, arrivando e sbagliare un po’ di strade perfino lei prima di condurci a destinazione.
Tutto ciò dà la dimensione dell’aura di leggenda che giustamente si è conquistata Bellaera: normalmente producono ottimi formaggi, occasionalmente organizzano pranzi o cene. Bisogna però telefonargli direttamente e perseguitarli di chiamate per entrare nel giro dei privilegiati che può avere accesso alla loro ristorazione estemporanea.
Ma se di veri prodotti del Territorio volete godere, allora dovete uscire, sia dal centro abitato di Modica o Scicli che dai vostri abituali schemi mentali.
Ce ne rendiamo conto appena mettiamo piede nello scarno ambiente per la ristorazione allestito al fianco dei locali che ospitano la produzione casearia. Subito vieni accompagnato nel laboratorio di produzione casearia e così vedi nascere sotto i tuoi occhi la ricotta. Prima di raggiungere i tavoli si fa notare il piccolo spaccio, in cui vengono offerti i loro prodotti in bella vista, tra cui alcune versioni del ragusano difficili da trovare in commercio, come quello fresco.
Proprio questi formaggi di loro produzione rappresentano la prima portata. Spicca il citato primo sale che sta alla base del ragusano stagionato. Buone le versioni al peperoncino e alla rucola, ottimo ovviamente quello invecchiato. Eccellenti le olive di contorno.
Immancabile il pane, il quale invece di limitarsi ad accompagnare, si erge ad assoluto protagonista. E’ il tipico pane a pasta dura ragusano, davvero stuzzicante con l’olio in mezzo.
E’ a questo punto che ci sconvolgono con una portata di cibo di strada identitario, le celeberrime scacce modicane: pazzesche! Le più buone mai mangiate in tutto il ragusano. Sanno di natura e profumano di forno, fatte come sono di pasta di pane, con materie prime meravigliose: le abbiamo provate con farciture alle melanzane e alla ricotta. Sarebbe giustificato perfino noleggiare appositamente un aereo anche dall’Australia, pur di precipitarsi a provarle.
Potrebbe finire qui e sarebbe tutto già da applausi, ma siamo soltanto all’inizio. Ecco arrivare infatti i ravioli di ricotta fresca al sugo di maiale, tipica ricetta iblea, buonissima.
Stesso condimento per gli gnocchetti, formato di pasta che permette al sugo di maiale di spiccare maggiormente, nella sua insospettabile delicatezza.
Mentre attendiamo il secondo, entra trionfale la ricotta calda che abbiamo visto preparare pochi minuti prima: viene servita nel suo siero ancora bollente. Dolcissima e cremosa, semplicemente meravigliosa.
Si chiude con un ricco piatto di ottima carne: ci sono la classica saporitissima salsiccia al finocchietto, i succulenti pittinicchi (costine) e altri tagli alla brace. Il tutto irrorato dal buon vino sfuso patronale di Mazzarrone, zona collocata poco dopo il confine con la contigua provincia di Catania, ancora poco nota a livello nazionale, ma ben conosciuta localmente, grazie alla produzione del suo sincero Nero d’Avola.
Abbiamo fatto molta fatica ad arrivare alla fine, ma il ricordo è rimasto indelebile.
Se volete conferma della sincera autenticità di questo posto, guardate negli occhi Giovanni Bellaera mentre ne parla…
Sicuri che vi sarà venuta l’acquolina in bocca e che magari qualcuno starà già prenotando il viaggio per raggiungere questo posto tra Modica e Scicli, facciamo come avviene tra amici e vi diamo direttamente il numero di Giovanni Bellaera, perché è il modo di fare schietto di questa splendida famiglia: 333/3973433.