La pizza lucana secondo Michele Leo del Brigante di Venosa (PZ)
C’è quella napoletana, o la romana, la gourmet e ce ne sono altre con definizioni che fioriscono in continuazione, tra le quali bisogna prendere seriamente in considerazione la “pizza lucana”: un concetto coniato dal pluri-premiato pizzaiolo Michele Leo che lo applica nel suo frequentatissimo locale Il Brigante a Venosa, in provincia di Potenza.
Si tratta di una pizza a forte vocazione identitaria, affermata con l’uso delle materie prime che più caratterizzano il patrimonio agro-alimentare della regione.
Tutto iniziò nel ’98 con “la pizza del nonno”, fatta con salsiccia, peperone crusco e pomodorini: si trattava del companatico che i contadini lucani portavano in campagna, quindi rappresenta la celebrazione della memoria della cucina povera della Basilicata.
Oggi invece la tradizione regionale viene celebrata dalla pizza a chilometro zero di Leo, con le rape, la salsiccia fresca tagliata a punta di coltello e il peperone crusco, oltre alle olive dolci, con variazioni dovute alla stagionalità.
Da aggiungere anche la pizza con crema di rape, baccalà e peperone crusco, altra variante ricca di tipicità regionali.
E’ Michele Leo a spiegare davanti alla nostra telecamera cosa intende per pizza lucana: potete ascoltarlo nel video che segue.
Info: https://www.facebook.com/michele.leo.37?lst=646642356%3A100001004348627%3A1513358899