La Porta dei Parchi in Abruzzo, formaggi e accoglienza per rivalutare l’ambiente montano
Una realtà contadina così ricca di valori moderni dalla radice antica da rappresentare un modello di sviluppo culturale oltre a essere volano turistico e motore di riscatto territoriale: è La Porta dei Parchi con sede ad Anversa degli Abruzzi (L’Aquila) in Abruzzo, progetto di vita e di responsabilità sociale ancor prima di essere prodigiosa esperienza di produzione etica, legata alla cooperativa ASCA e chi ne è il motore, Manuela e Nunzio.
Tutto si mette in moto nel 1980 quando il progetto viene finanziato dall’allora Cassa del Mezzogiorno, un contributo impiegato anche per realizzare l’ovile e il fienile: inizialmente si prevedeva l’allevamento sia di ovini che di bovini, successivamente però “ci si accorse che le asperità del terreno montano risultavano incompatibili per animali di grossa taglia, per cui ci si focalizzò soltanto sulle pecore”.
Una vera e propria missione basata sul recupero di “un concetto tradizionale di allevamento, vale a dire estensivo, biologico, recuperando razze rustiche locali, a triplice attitudine, reputando che in tal modo sarebbe stato possibile valorizzare le poche risorse naturali della zona: la scelta di andare a realizzare un allevamento ovino, all’inizio degli anni ‘80, in un’area in cui la pastorizia non era stata particolarmente diffusa ed oltretutto, in un ambiente sociale e culturale che rifuggiva dall’agricoltura in generale e dalla zootecnia in particolare, sembrò a dir poco assurda”, ma alla fine hanno avuto ragione questi sognatori concreti.
Oggi la struttura è un microcosmo ricco di attività svolte con amore pari alla competenza, dalla produzione di una grande varietà di squisiti formaggi dai sapori forti di una volta, sottoposti a varie metodologie di maturazione, ovviamente con eccellente materia prima come il latte delle pecore allevate in proprio…
… ma offre anche ristoro…
… e ospitalità nella forma del bioagriturismo.
Due iniziative commuovono particolarmente.
Adotta una pecora che propone “ai naturalisti, agli amanti dell’ambiente, ai buongustai, di adottare a distanza una pecora che in cambio delle spese di manutenzione e di allevamento, può garantire non solo i propri frutti (agnello, latte, formaggi, ricotta, lana, fertilizzante), ma anche la salvaguardia della porzione di territorio che presidia con le sue compagne”…
… quindi il mantenimento della nobilissima tradizione della transumanza, aperta anche alla partecipazione di chiunque voglia parteciparvi, per “un’avventura indimenticabile in 4 giorni e 3 notti” in cui “puoi vivere come un vero Pastore per le vie dei Tratturi antichi d’Abruzzo più incantevoli che ci sono”.
Abbiamo chiesto maggiori dettagli su questa realtà ad Alisia Stracco che ci ha risposto nel video sottostante.
Info: https://laportadeiparchi.com/