La Roveja, il pisello selvatico dell’Umbria, tra i Sapori di Norcia
E’ tra le fondamenta della cultura contadina dell’Umbria, eppure non ha raggiunto ancora la meritata fama la Roveja, definito tradizionalmente come pisello selvatico. Nei racconti di chi ha vissuto la civiltà agreste in prima persona, è il legume identitario per eccellenza, tale da rappresentare una base dell’alimentazione locale e un elemento identitario sociale perché ha contrassegnato il pasto di tante famiglie umbre.
Produrla oggi rappresenta un atto di responsabilità sociale di alto valore culturale, perché contribuisce a difendere la biodiversità del Paese e al tempo stesso mantiene viva una parte della nostra memoria, visto che la Roveja ha rischiato di scomparire, prima di conoscere un recupero negli ultimi venti anni.
Abbiamo riscontrato queste motivazioni nell’azienda i Sapori di Norcia con sede nella località in provincia di Perugia.
Sul suo sito la Roveja viene è definito come “un piccolo legume simile al pisello, dal seme colorato che va dal verde scuro al marrone, violaceo”, il quale viene “coltivato sulla dorsale appenninica umbro-marchigiana, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibilllini”.
Sul piano scientifico “non possiede una classificazione botanica ben definita, in quanto alcuni ricercatori sostengono che si tratti di un progenitore del pisello comune, mentre secondo altri è una vera e propria specie selvatica (Pisum Arvense)”.
Dal punto di vista alimentare “esiste invece un totale accordo sulla sua valenza nutritiva: è altamente proteica, fornisce un buon apporto di fibre, carboidrati e possiede un basso contenuto di grassi”.
Sapori di Norcia la propone sia integra che decorticata.
Si presta a tante ricette, ma la preparazione tradizionale per eccellenza è la Zuppa di Roveja che prevede di metterla a bagno per 48 ore, versarla “in una pentola con acqua fredda, sedano e uno spicchio d’aglio” e cuocerla per circa quaranta minuti, aggiungendo il sale alla fine: quindi va servita come si usava un tempo, con un filo d’olio a crudo e delle fette di pane tostato.
Il sapore è molto più radicale rispetto a un pisello normale, meno dolce e più sapido, dal retrogusto amaricante, con forti sentori vegetali e una consistenza più rustica: un grande prodotto della natura dai potenti richiami ancestrali.
Ci siamo fatti raccontare questo meraviglioso legume da Sante Coccia, nel video che segue.
Info: https://www.saporidinorcia.com/roveja.html