La Scorzetta, mitico dolce lucano della Pasticceria del Corso di Bernalda
E’ talmente nota da rappresentare un mito dolciario della Basilicata, La Scorzetta per la quale ci si reca in pellegrinaggio alla Pasticceria del Corso di Bernalda, in provincia di Matera.
Un impasto biscottato rustico e consistente che però in bocca muta in poesia, merito di ingredienti golosi magnificamente combinato e dal tocco irresistibile del cioccolato che lo ricopre.
Una ghiottoneria che scatena il desiderio di tanti estimatori del posto e di turisti così curiosi di assaggiarlo da raggiungere appositamente il bel borgo lucano in cui viene creato, al punto che se non lo si prenota per tempo, si può rischiare di non trovarne.
A confermare l’incidenza della Scorzetta sul turismo locale, c’è il sito del progetto Artès (Animazione Relazionale Turistico Esperienziale) che lo inserisce tra le attrazioni primarie di Bernalda, raccontandolo come “un delizioso biscotto a base di pasta di mandorle ricoperto di finissimo cioccolato fondente con la forma di lingua di gatto” ideato da Vincenzo Spinelli nel 1977 che prende il nome “dalla corteccia dell’albero che in dialetto Bernaldese si pronuncia testualmente a scorz’ d’ l’arvl”, il quale viene “preparato con nocciole, albume d’uovo e zucchero” e guarnito “con il cioccolato fondente o bianco al latte” (https://experienceforyou.com/la-scorzetta-di-bernalda-storia-e-ricetta-di-un-mito/).
Per ribadire la paternità di questa arcinota delizia, il suo creatore ha fatto realizzare un sito Internet, Scorzetta.it (http://www.scorzetta.it/), giusto per sottolinearne la registrazione di nome e marchio presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi (UIBM) del Ministero dello sviluppo economico, Direzione Generale per la lotta alla contraffazione.
(dal sito www.scorzetta.it)
Un’iniziativa comprensibile, perché effettivamente andando in giro per la Basilicata più volte ci siamo imbattuti in cloni e interpretazioni della Scorzetta che potrebbero essere rubricati come plagio, poiché non soltanto ne riproducono per quanto possibile la ricetta, ma ne evocano anche il nome originale.
Quando ci siamo recati alla Pasticceria del Corso di Bernalda, abbiamo provato a strappare qualche parola all’indaffaratissimo Vincenzo Spinelli, il quale ha specificato di non essere bernaldese di origine, bensì salernitano, arrivato in questo borgo della Basilicata nel 1970: il suo laconico racconto è nel video che segue.