La sorprendente cucina del Qatar
All’Expo bastava avere pazienza, curiosità e voglia di essere sorpresi per fare entusiasmanti scoperte gastronomiche a prezzi civilissimi.
A patto di abbandonare l’ovvio delle cucine più note e di avventurarsi tra i profumi inediti dei Paesi più lontani.
Come l’insospettabile Qatar. Il Paese che fa parlare di sé per la potenza economica, per l’influenza politica nella propria area, per il ruolo organizzativo nello sport e per le sue acquisizioni di opere d’arte, all’Expo ha spiazzato tutti proponendo la propria anima nomade e contadina.
Questa è emersa soprattutto in una serie di tableau vivant allestiti con grande gusto, per riprodurre luoghi di produzione di vivande…
… e di artigianato locale…
… e la drogheria con le immancabili spezie.
Presente anche una piccola mostra d’arte.
Il padiglione della piccola penisola arabica è stato uno dei più centrati sul tema del cibo: si veniva accolti dalla puntuale spiegazione di tutte le ricette tradizionali e delle consuetudini alimentari, in maniera così vivida che subito ti veniva voglia di correre al ristorante a provare quei sapori.
Nel video che segue, ecco l’introduzione ai cibi del Qatar.
Il locale della ristorazione è elegante senza strafare e molto accogliente: si mangia su tavoloni di legno, seduti su panche anch’esse lignee arredate con bei cuscini.
Due i percorsi: un menu di piatti freddi e uno di pietanza calde, entrambi con tre proposte ciascuno che si possono prendere singolarmente o in tris.
Il menu freddo accoglie piatti di altre culture confluite in Qatar, come la Sambosa indiana (quasi un panzerotto), Tabbouleh e Felafel (difficili, a causa di una fortissima speziatura balsamica che tende all’amaro): ogni piatto a 6 Euro, il tris a 15.
Noi abbiamo preferito, con grande soddisfazione, l’altra soluzione, la Selection of Qatari Speciality Hot, ricchissimo tris che si fa fatica a terminare, al prezzo 17 Euro. Ci sono Chicken Makboos (pollo), Mashkhool with Lamb (spezzatino di agnello), Al Kushait with Swordfish (pesce spada): sono disposti intorno a un cumuletto di riso basmati al dente e a un trionfo di spezie del Qatar. Su tutte, il cardamomo, ma anche una miscela di limoni essiccati. I piatti si possono gustare anche singolarmente a 10 Euro l’uno.
Tutto buonissimo, ma l’agnello è davvero spettacolare.
Sbalorditivi i dolci tipici.
Il Khanfaroush è una sorta di cup cake che mette insieme deliziosamente acqua di rose, zafferano e cardamomo.
Il Sago si presenta invece come cuscus a chicchi grossi, ma in realtà è un trionfo di caramello e cannella abbracciato da una pazzesca marmellata di noci calda.
Niente alcol.
Allora abbiate il coraggio di pasteggiare con il loro tè nero con latte, cardamomo e zafferano: lo sconcerto iniziale, alla fine si tradurrà in una bocca profumata e felice.
Se poi volete un assaggio della forza tecnologica e moderna del Qatar, basta guardare la spettacolare installazione di proiezioni, luci e suoni che vi offriamo nel video qui sotto.
Info: www.expo2015.org