La Stecciaia, birra artigianale biologica di filiera delle Crete senesi
Si arricchisce sempre più di valori identitari e responsabilità sociale il mondo brassicolo italiano, grazie a realtà profonde e rigorose come La Stecciaia che si dichiara “il primo birrificio agricolo artigianale con certificazione biologica in Italia e nasce all’interno dell’azienda agricola Podere del Pereto di Riva Isabella che dal 1997 coltiva cereali secondo il metodo biologico” a Rapolano Terme in provincia di Siena.
Tante le conseguenze virtuose di tale impostazione: “dai nostri campi dove le spighe lasceranno presto il posto alle stecce, nascono birre genuine dove si riscoprono i sapori di cereali antichi”, prodotti artigianali “che raccontano la storia delle crete senesi”, partendo dalla valorizzazione dei grani antichi come testimonianza di “un legame forte con il territorio” in cui tale coltivazione “ha radici storiche profonde”.
Infatti “gli stessi terreni dell’azienda appartenevano a una delle così dette grance del Santa Maria della Scala di Siena, uno dei primi esempi nella storia di ricovero e ospedale per i pellegrini che percorrevano la via Francigena”, complesso terriero suddiviso in vaste aziende agrarie come quella in oggetto, i cui ambienti più importanti erano i granai.
Una memoria onorata attraverso una serie di buone pratiche come l’uso di sole materie prime biologiche per realizzare birre non filtrate né pastorizzate frutto quindi di una vera filiera corta in cui “si beve quel che si semina”.
Dal punto di visto organolettico vi è la ricerca dell’equilibrio in una produzione caratterizzata dall’utilizzo di grani antichi coltivati in proprio, come Senatore Cappelli, Farro Monococco, Farro Dicocco, Gentil Rosso, associando alla ricerca anche la protezione della biodiversità.
Ne scaturiscono birre dalla fortissima personalità che brillano per la potenza olfattiva e la capacità di proporre sempre una beva quasi masticabile e corroborante, in grado di restituire al palato suggestioni realmente contadine come solitamente avviene soltanto con i prodotti della panificazione o della pastificazione.
A colpirci maggiormente, la freschezza zampillante della Kolonia, birra biologica chiara in Kölsch-Style presentata dal produttore come depositaria di “profumo di cereale dolce e sottile aroma fruttato” e di “gusto di malto delicato con note fruttate sottili e deliziose”.
Concretezza materica e sentori ancestrali nella Farzotta, birra a doppio malto in stile Farmhouse Ale segnata dalla presenza tra gli ingredienti del farro dicocco che restituisce “profumi di frutta a pasta bianca e floreali” e un gusto “delicato ed equilibrato, con le note dolci del malto e del farro adeguatamente bilanciate dall’amaro non invadente del luppolo”.
Un capolavoro di complessità che mantiene una bevibilità entusiasmante la Gentilrossa, una Dubbel con grano tenero Gentil Rosso dal “ricco aroma maltato con sentori di frutta matura” e “con un arco gustativo molto lungo che passa dalla prugna sotto spirito, mandorla, crosta di pane e una leggera nota di liquirizia nel finale”.
E’ un abbraccio bucolico suadente la Cocò, birra speciale Blanche arricchita da grano varietà Cappelli, farro monococco, luppolo, scorze di bergamotto e coriandolo, con il risultato di “profumi maltati con note speziate e agrumate” in cui “il gusto dolce dei malti è ben bilanciato dalle note agrumate e speziate”.
Esperienza rustica e intensa per la sua trionfale impronta amaricante la Senatrice, Saison con grano varietà Cappelli che profuma “di chiodo di garofano, con sentori fruttati e pepati” e in bocca propone “note iniziali speziate e fruttate che lasciano spazio a sapori leggermente erbacei e pepati nel finale”.
Sontuosa la Rye Ipa doppio malto con segale maltata che scatena un “fresco aroma di luppoli, con percezioni speziate tipiche della segale e biscottate dai malti”, associati a uno spettro aromatico “agrumato, resinoso, balsamico e frutta tropicale”.
Carezzevole grazie alla genetica zuccherina dell’avena è Emisfera, Session IPA con “fresco aroma di luppoli” e sensazioni agrumate che si ritrovano anche nel gusto insieme a note resinose.
La degustazione di queste birre assume quindi i connotati di un’imperdibile autentica esperienza culturale avviluppata da piacevoli sensazioni ludiche, tale da rappresentare un modello attuale e anche un’indicazione per il futuro.
Info: https://www.lastecciaia.it/it/