L’Aglianico di Felice Meoli, nuovo rosso d’eccellenza dell’Irpinia
Lo aveva annunciato appena sei mesi fa quando ha presentato la prima immissione nel mercato vinicolo con un ottimo Fiano ed eccolo adesso diventare realtà nel bicchiere l’Aglianico di Felice Meoli, nome nuovo della vitivinicoltura dal lungo e luminoso avvenire che opera in Irpinia, nella zona occidentale di Lapio, borgo di neanche duemila abitanti in provincia di Avellino che si definisce “città del vino, dell’olio e del miele”, adagiato in un territorio di pregio segnato alla presenza del fiume Calore.
“Potrei considerare il 2021 come un anno di grandi conquiste” spiega Meoli: “la produzione delle nostre prime bottiglie di Fiano è stata una vera svolta, emozionante e soddisfacente per l’azienda e al contempo mi ha dato la possibilità di inserirmi a pieno nel tanto temuto e ambìto mondo del lavoro. Il rapporto con il pubblico, l’approccio con differenti categorie di consumatori, il timore che precede sempre un’importante degustazione, tutto ciò ha profondamente affinato le mie competenze in ambito professionale e soprattutto mi ha permesso di compiere numerose esperienze che, in questo settore, credo siano fondamentali. Intanto, però, qualcos’altro bolliva in pentola già da lungo tempo. L’uscita del Fiano doveva essere necessariamente accompagnata da quella dell’Aglianico ed entro fine anno tutto doveva essere pronto”.
“Dal 2019 (anno di vendemmia) ho seguito costantemente e minuziosamente il processo di vinificazione, fino all’imbottigliamento dell’aglianico, avvenuto nel dicembre 2021” prosegue, “è un vino che deriva da uve selezionate e si distingue per i suoi notevoli valori. All’olfatto si presenta complesso, con note di tabacco, liquirizia e delicate note di frutti rossi. Al gusto strutturato ha una piacevole acidità, tannini morbidi e avvolgenti”.
“In linea con il design precedente”, aggiunge, “la bottiglia di Aglianico presenta le stesse caratteristiche di quella del Fiano, proprio per conferire una certa continuità di stile. Ancora un’etichetta di ispirazione minimalista, dai toni semplicemente un po’più caldi. Unica variante, il colore del logo – o della macchia come alcuni la definiscono: è di colore rosso, il rosso intenso del vino”.
“Per la realizzazione (e la riuscita) di questo nuovo progetto necessaria è stata la mia formazione universitaria presso la facoltà di viticultura ed enologia dell’Università degli studi di Napoli Federico II. L’attività di winemaker, a differenza di quello che spesso si è portati a credere, è in costante aggiornamento poiché si evolvono quelli che sono i processi e le tecniche che permettono di avere un buon prodotto finale. A partire dalle indagini condotte sul territorio e sulle peculiarità del vitigno fino alla maturazione di competenze per l’analisi sensoriale, sono solo alcuni dei tanti aspetti che non possono essere tralasciati e come tali richiedono studio e sperimentazione ai quali cerco di dedicare il maggior tempo possibile. Il lavoro intellettuale che si nasconde dietro all’atto vero e proprio di fare vino è determinante per raggiungere gli obiettivi da me prefissati”.
Meoli conclude con una certezza: “studio e sperimentazione, sono sicuro che gioveranno non solo al prodotto finale, curato in ogni aspetto, ma anche all’azienda la quale spero che un giorno possa distinguersi per qualità, professionalità e competenza”.
Alla degustazione di questo Aglianico ci viene incontro un bouquet che intreccia muschio e maggiorana all’insegna di un afflato balsamico da erbe officinali, mentre l’ingresso al palato è segnato da un sorso ricco, pastoso, quasi cremoso, golosamente impregnato di umori tannici ammorbiditi da un’impronta vellutata, giungendo a uno spettro sensoriale ampio che esprime l’acidità aromatica della Prugna Zucchella insieme alla dolcezza netta della Fragola di Candonga, procedendo con note zuccherine di gelso nero selvatico accostate al tocco amaricante del rabarbaro, per chiudere con un sospiro di radice di liquirizia.
Un grande vino di spiccata personalità che lascia presagire una crescita importante del progetto e una strutturazione di quanto fatto.
Info: [email protected]