L’Altra Botte a Legnano (MI), ancora più qualità con il nuovo menu
La serietà, in ogni attività, si vede dall’impegno profuso, dalla passione riversata, dal rispetto dispensato, dalla cura riposta, dall’esito ottenuto: azioni virtuose che si ritrovano tutte nel ristorante L’Altra Botte di via Mauro Venegoni 84 a Legnano, in provincia di Milano, dove l’ammirevole aspirazione al miglioramento costante ha prodotto un nuovo menu che ha alzato ulteriormente la qualità della proposta.
Frutto del rigoroso approccio etico della gestione di Francesco Marangolo e famiglia, nonché della magnifica ossessione verso l’eccellenza dello chef Agostino Prisco: un lavorio interiore e una concentrazione senza sosta tesi alla massima soddisfazione del cliente, anche a costo di ridurre i profitti, atteggiamento morale encomiabile oggi che gli esercizi di ristorazione sono invece votati alla pur legittima necessità di creare margini di guadagno, prestando forse troppa attenzione al food cost.
Abbiamo così voluto chiedere ad Agostino Prisco di illustrarci l’impostazione del locale: lo ha fatto nel video sottostante.
E’ evidente che qui invece sulla materia non si risparmia, attingendola dai migliori fornitori, quelli dei ristoranti stellati per intenderci, a costo anche di sacrifici personali, visto che Marangolo e Prisco più volte a settimana in piena notte si recano al mercato del pesce di Milano per procurarsi le migliori materie prime.
Quelle materie prime che poi vanno a illuminare il menu, diventando subito protagoniste assolute degli antipasti.
Imperdibili i crudi di mare, talmente straordinari che, come possiamo testimoniare, vengono graditi parecchio perfino da chi abitualmente non mangia pesce crudo.
In evidenza gli scampi e un tonno strepitoso, sia in carpaccio che in tartare, accompagnati da una serie di condimenti che uniscono la componente oleica al fruttato, esaltando il pesce.
La sezione degli antipasti di pesce cotto comincia poi a offrire le prime sorprese culinarie, rivelando subito la mano ispirata dello chef.
I Gamberi rossi sono proposti in una golosa crosta di farina di mandorle e intinti in un chutney di mango allo zenzero dalla suadente acidità.
Grande raffinatezza nel Calamaretto ripieno di cozze e patate su crema di fiori di zucca, con una misurata complessità che rivela la presenza di un fuoriclasse in cucina.
La classe di Prisco, oltre che per l’innegabile fantasia, brilla anche per una rara precisione, come rivelano le cotture di riso e pasta, sempre perfettamente al dente, servite al punto giusto di consistenza, quindi frutto di una sapienza estesa a tutti gli aspetti della ristorazione.
Certo, aiuta disporre di un prodotto top come il riso Carnaroli della Riserva San Massimo di Gropello Cairoli (PV), ma bisogna avere molto estro per tradurlo in una fantasmagoria sensoriale come il Risotto agli scampi, agrumi di Sicilia e stracciatella di bufala, piatto del cuore per lo chef ma in grado di fare innamorare anche l’avventore.
Rappresentano invece una sinfonia iodata i Tonnarelli freschi con carbonara di gamberi rossi e perle di tartufo nero, tripudio di alta cucina che impressiona e appaga.
Alle virtù di Prisco va aggiunta pure la sensibilità, non soltanto umana ma anche tecnica, come dimostra la delicatezza della preparazione del baccalà a bassa temperatura, in cui la tessitura del pesce, nella sua migliore provenienza possibile, ha una tenerezza incommensurabile, impreziosita da tocchi d’artista concentrati negli intingoli, una confettura di cipolla di Tropea e la salsa al pistacchio.
E’ la perfetta applicazione della filosofia di Marangolo che postula la presenza di soli tre ingredienti principali in ogni ricetta, un’essenzialità che qui si traduce in gusto assoluto.
Giusto per ricordare che il locale offre anche una notevolissima pizza, il benvenuto è rappresentato da una focaccia che adotta il ghiotto impasto Pala alla Romana.
La conclusione invece è affidata a una serie di dolci in cui c’è da perdersi per varietà e carica seduttiva.
Anche qui si punta in alto, con le creazioni di due maestri dell’arte pasticcera come Sal de Riso che dalla costiera amalfitana fa arrivare le sue interpretazioni del tiramisù e del profiterole…
… e il giovane Nicolò Moschella che a Cornaredo (MI) intreccia ingredienti mediterranei con suggestioni morfologiche nipponiche…
… ma ci sono anche varie evoluzioni moderne del classico Tartufo semifreddo di Pizzo originario della Calabria.
Un plauso va anche a una carta dei vini ricca di referenze intelligenti e di varie chicche, con diverse bottiglie che arrivano dal distributore enoico culturale trentino Proposta Vini, una garanzia.
Se imposterete sul crudo di pesce l’abbrivio del vostro pasto, è da accogliere il consiglio di rivolgersi agli Champagne, come il Deutz Brut Classic che malgrado la tradizionale tripartizione di uve Chardonnay 34%, Pinot Noir 33% e Pinot Meunier 33% vede al palato la prevalenza organolettica del primo che segna la beva di frutta matura e cenni abboccati, proponendo un sorso cremoso e vellutato.
Per gli amanti del buon vivere c’è da sbizzarrirsi con i distillati, di cui la carta suggerisce qualsiasi tipologia, anche le meno scontate, come un insolito whisky prodotto da quella Kavalan di Taiwan che ha stupito il mondo aggiudicandosi un titolo ai World Whiskies Awards battendo addirittura i più celebrati epigoni scozzesi, merito di un nettare privo di spigoli, carezzevole al palato e perfino ruffiano al naso grazie ai sentori vanigliati, indubbiamente affascinante, consigliabile più per l’abbinamento a un dolce di cioccolato che per la meditazione in solitaria.
Un tributo doveroso poi al servizio, la cui enorme professionalità è pari all’empatia: tutti i collaboratori della sala palesano competenze profonde su ogni aspetto del menu, dalla conoscenza degli ingredienti alla formidabile capacità di raccontare cibi e bevande, con la finezza di non prevaricare mai il desiderio del cliente, bensì di seguirne i gusti e indirizzarne le aspettative. Tutto inserito in un’organizzazione di singolare puntualità che contribuisce a mettere a proprio agio i commensali.
La conferma che nel locale ogni aspetto dell’esperienza enogastronomica è presente e valorizzato al massimo, spiegando così il clamoroso successo di pubblico, con sold out in ogni giorno della settimana, tanto che è consigliabile prenotare sempre: una tappa imprescindibile per chi ama la buona cucina ma anche l’onestà intellettuale.
Info: http://www.ristorantealtrabotte.com/