Larnaudie-Hirault, Champagne espressivi da generazioni, oggi in regime biologico
Nella Champagne portata alla notorietà dai grandi marchi consolidati, sempre più gli appassionati più curiosi e organoletticamente sensibili vanno alla ricerca di piccole realtà che possano offrire una più spiccata artigianalità delle lavorazioni e filosofie di produzione maggiormente rigorose soprattutto verso il rispetto dell’ambiente e della salute, magari capaci di trasferire un’impronta riconoscibile e singolare alle proprie referenze: risponde a queste istanze la Maison familiale di Larnaudie-Hirault che definisce expressifs i prodotti della propria gamma, come a volerne affermare diversità e spiccata personalità.
La sede è a Trois-Puits, un villaggio Premier Cru nella Montagne de Reims, luogo di incanto tanto per gli osservatori della natura quanto per gli addicted delle bollicine più celebrate, merito della pulizia e dell’ordine che regna nelle vigne, quasi dei giardini produttivi in cui i filari divengono volute geometriche tra linee rette e curve che accompagnano i sinuosi saliscendi dei declivi.
In azienda tengono in massima considerazione la sapienza antica, spesso empirica, di chi li ha preceduti, perché “grazie al know-how trasmesso dalle precedenti, ogni nuova generazione ha saputo lasciare il segno, sia nel modo di lavorare in vigna, sia nel padroneggiare la vinificazione o nella conquista di nuovi mercati”.
Definiscono ciò alla stregua di un blend vinicolo legato al concetto di heritage aziendale, individuato quale “sottile miscela di eredità dello Champagne e apertura al mondo” grazie alla quale “la storia della nostra famiglia continua con creatività e indipendenza”.
Da lì all’autarchia il passo è breve, per la fortuna dei consumatori, perché la maison aderisce alla schiera dei Récoltants-Manipulants, pertanto “tutte le fasi della produzione dei nostri Champagne vengono svolte nella nostra azienda agricola, dalla A alla Z come indicato dal nostro status di Vignaioli Indipendenti, praticando una rispettosa vinificazione delle nostre pregiate uve”, pratiche assoggettate alle verifiche di legge e ai controlli degli organi preposti.
Dopo aver ottenuto le certificazioni “di Alto Valore Ambientale e Viticoltura Sostenibile in Champagne”, è stato naturale per Larnaudie-Hirault procedere con la conversione alla viticoltura biologica, consapevole che “questo esigente metodo di coltivazione richiede un notevole investimento umano, una perfetta conoscenza dei nostri vitigni e un ascolto costante dei segnali che la natura ci invia”.
Una sfida raccolta molto volentieri al fine di “limitare il nostro impatto sul pianeta e anche per promuovere l’espressione del nostro terroir nei nostri vini”.
Il massimo segno distintivo di originalità perfino coraggiosa nelle vinificazioni lo abbiamo rivenuto nella presenza di una referenza che propone in purezza il Pinot Meunier, magnifico vitigno solitamente relegato a fare da saldo in piccole o minoritarie quantità nel classico blend degli Champagne con Chardonnay e Pinot Noir.
Si tratta di un progetto meditato, tanto che la maison afferma espressamente di avere creato questo champagne per mettere in risalto “il vitigno Meunier che ha raggiunto la piena maturità”.
Un Pure Meunier che si presenta con la sconvolgente fragranza di un intenso profumo di pane appena sfornato insieme a note di zagara e miele di Robinia, cui segue in bocca una successione di miele di Sulla, ananas, albicocca essiccata, lime e camomilla.
Cremoso, di acidità intensa quanto i diffusi sentori agrumati, è goloso da impazzire.
Pura espressione della filosofia produttiva della maison nel Brut Nature Zero Dosage che mette a nudo le peculiarità del blend perfetto di 1/3 Pinot Nero, 1/3 Pinot Meunier e 1/3 Chardonnay, portando in dote un bouquet di frutta passita, noci e prodotti da forno, mentre in bocca si annuncia sapido e di buona acidità, evocando il limone con le caratteristiche della cultivar dello Sfusato di Amalfi, quindi ananas in sciroppo, yuzu, miele di colza e infuso di Achillea.
Perlage sottilissimo e vellicante, sorso denso e corposo, beva parecchio ghiotta.
Un must aziendale il Brut Tradition Les 3 Puys che propone ancora la tripartizione perfetta delle uve dello Champagne, questa volta però esaltando l’anima fruttata dell’assemblaggio, estraendo singolari sentori di gelsomino all’olfatto e di pera Williams e Cotogna al gusto, insieme a una diffusa impronta di panificazione.
Per il suo spigliato approccio accessibile e accattivante, la maison lo consiglia per gli aperitivi.
Brut Millésime si accorda più di tutti con il passaggio del tempo e infatti abbiamo potuto apprezzare un 2012 da uve 50% Pinot Nero e 50% Chardonnay con “parziale passaggio in barrique completato da un prolungato affinamento”, dove sorprende il tocco di frutta in diverse varianti come secca (noce), disidratata (albicocca), candita (cedro) e tostata (nocciola), con sottofondo di pane e agrumi.
Abbiamo chiesto a Gianluca Telloli, Responsabile Selezione e Ricerca di Proposta Vini che distribuisce questi champagne in Italia, di raccontarci la maison Larnaudie-Hirault nelle sue sfaccettature.
Info: https://www.champagne-larnaudie-hirault.com/index.html
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/champagne-larnaudie-hirault/