Le bollicine “cru” di Rizzini, da un vigneto unico della Franciacorta
In un enorme contesto generale di estensione ampia come il successo stesso della denominazione, c’è chi in Franciacorta ha deciso invece di concentrarsi sul particolare, come Rizzini che ha deciso di legare ogni pregiata bolla a una specifica zolla, identificando i suoi magnifici vini con quel preciso e delimitato pezzo di terra che coltiva ogni giorno per trarre la materia prima dei suoi vivaci nettari.
La filosofia dell’azienda infatti è sempre stata quella di vinificare esclusivamente le uve provenienti dal loro unico vigneto, quindi “un unico cru”, perché alla Rizzini ritengono che “le caratteristiche e le qualità trasmesse dal terreno inteso come suolo, sottosuolo, esposizione al sole, zona geografica, clima e microclima siano unici e non riproducibili da altri terreni anche se distanti solo pochi chilometri”.
Il pericolo da scongiurare per Rizzini è quello in cui si incorre vinificando uve provenienti da terreni diversi, ovvero che si perdano “quelle caratteristiche legate ad un preciso territorio che un vino di denominazione di origine controllata e garantita dovrebbe avere”, perché “il territorio e l’ambiente nel quale viene coltivata l’uva è un fattore chiave nella determinazione del carattere di un vino e di come si differenzierà da altri vini prodotti con le stesse varietà d’uva, ma coltivate in condizioni e luoghi diversi”.
Ed eccole allora le caratteristiche precipue dell’azienda agricola Rizzini: è “posizionata a nord-est della franciacorta, ai piedi delle colline di Monticelli Brusati, in un ambiente naturale lontano da fonti d’inquinamento”; in questo vocato angolo bucolico nella provincia di Brescia, “dal 1985 coltiva i vigneti di proprietà, nei luoghi dove da sempre la saggezza e la capacità contadina ha praticato esclusivamente la viticoltura”. Da notare come il toponimo “franciacorta” Rizzini lo riporti sul proprio sito con la “f” iniziale minuscola, riteniamo non a caso, verificando il motivato atteggiamento critico della cantina verso il resto del territorio circostante.
Un simile approccio rigoroso non può prescindere dall’autarchia assoluta e infatti alla Rizzini confermano che “tutte le lavorazioni sono svolte direttamente da noi con la consulenza di un agronomo per le lavorazioni in campo e di un enologo per quelle in cantina”.
Massimo pure il rispetto della Natura, grazie all’adesione da quindici anni “al regolamento comunitario che permette l’utilizzo in materia di rispetto ambientale solo di determinati prodotti e in quantità limitate per la prevenzione fitosanitaria”, con il controllo dell’erba lungo i filari che avviene “attraverso lavorazioni meccaniche del terreno senza l’impiego di diserbanti”.
Intransigente anche il lavoro in cantina, dato che Rizzini vinifica e imbottiglia “esclusivamente annata per annata senza assemblaggio di vini di annate diverse (cuvèe), lasciando che ogni vendemmia esprima al massimo le proprie potenzialità, non perseguendo la continuità stilistica di un prodotto sempre uguale, ma considerando un pregio la naturale variabilità del vino”.
L’apice di questa attitudine produttiva è la volontà di dare vita a un vino “certamente più autentico dei franciacorta standardizzati”: frase coraggiosissima che da tempo immemore speravamo di sentire pronunciare a un produttore della zona, perché ci vuole grande fierezza per distinguersi da un fenomeno di eclatante successo commerciale in cui sarebbe certamente più comodo omologarsi, mentre Rizzini si guadagna il nostro applauso entusiasta con questa dichiarazione di indipendenza etica e materiale che è segno di onestà intellettuale e grande rispetto del consumatore.
E’ proprio Rizzini a fare comprendere come riesca a rendere congruo tanto coraggio, quando spiega che le sue piccole dimensioni gli consentono “di non essere schiavi di leggi di mercato, tendenze o mode: siamo probabilmente l’unica azienda in franciacorta o comunque tra le pochissime, a potersi permettere il lusso di vinificare solo le annate ritenute valide”. La conseguenza è che non sono state prodotte l’annata 2003 “estremamente torrida” e la 2007 “non particolarmente brillante”.
Coerenza vuole che obiettivo dell’azienda non sia “produrre un numero sempre maggiore di bottiglie, ma quello della ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio e il perfezionamento della qualità raggiunta”, intervenendo il meno possibile sui vini “in modo da ottenerli più espressivi ed autentici”.
I vini di Rizzini entusiasmano quanto i presupposti produttivi e deontologici.
La summa l’abbiamo riscontrata nel Franciacorta Extra Brut Millesimato Selezione 2008, una Riserva prodotta nelle migliori annate da Chardonnay in purezza che vede l’impiego di solo mosto fiore che affina 8 mesi in acciaio e barrique, quindi 120 mesi in bottiglia sui propri lieviti: ciò produce al naso un trionfale bouquet di frutta matura in cui si innesta un afflato balsamico, mentre il sorso pieno e carnoso rivela pesca, yuzu, avocado, zenzero candito e confettura di albicocca, insieme a un ricco senso di lievito da panificazione. Grandissimo vino cui è d’obbligo associare eventualmente un pasto alla sua altezza, dai sapori importanti.
Eguale potenza suggestiva nel Vintage 2011 dosage zéro, Blanc de blanc scaturito da 8 mesi in acciaio e barrique, quindi 84 mesi in bottiglia sui propri lieviti: anche se al naso si conferma la presentazione fruttata e balsamica, l’assenza di liquer denuda poi il corredo organolettico, rinfrescando la bocca con netto sentore di limone, seguito da albicocca e avocado, fino al caratterizzante ingresso di note vegetali di erba fresca che portano con sé avvincenti venature amaricanti.
Il punto di partenza di un ideale percorso di degustazione è comunque il Franciacorta Brut Millesimato 2012 che trascorre 8 mesi in acciaio e 72 in bottiglia sui propri lieviti, con aggiunta di sciroppo di dosaggio, in cui nei profumi l’attitudine fruttata è sostituita da quella floreale, mentre al gusto questa volta ci si sposta su suggestioni più esotiche, esaltate da una beva parecchio golosa.
Su questa realtà radicale e intrigante, abbiamo ascoltato Guido Rizzini, nel video che trovate qui sotto.
Info: http://rizzinifranciacorta.it/index.php/welcome/home/it