Le Due Querce, nuovo Ristoro e Bottega da provare a Rescaldina (MI)
Ci sono segnali determinanti che ti fanno capire se un locale è serio, come quando il gestore ti dice di non volere proporre la pizza a costo di rinunciare a un guadagno più facile perché vuole concentrarsi su una proposta più nobile come quella della pasta fresca artigianale sempre disponibile tutti i giorni: accade al ristorante Le Due Querce di via Matteotti 106 a Rescaldina in provincia di Milano, di nuova apertura ma dalla condotta già convincente per il livello della cucina e il rigore della sua filosofia.
Una scelta, quella di non mettere la pizza in menu, frutto di ponderata meditazione, poiché in realtà nel locale un forno ci sarebbe e su una vetrofania campeggia addirittura la scritta L’angolo della pizza, ma la gestione ha scelto la strada più difficile, quella dell’intransigenza sulla qualità, frutto del buon senso che gli fa dire che è meglio concentrarsi su una sola precisa offerta gastronomica fatta bene invece di voler fare tutto con il rischio di non riuscire a stare dietro a ogni aspetto con la cura di adesso.
Malgrado si avverta la sensazione di un progetto di recente avvio e quindi ancora in divenire, il locale appare già solido nel servizio e strutturato nella proposta.
L’ambiente è quello da tipica osteria, quindi accogliente e caldo, grazie alla preponderanza del mattone nudo nelle architetture e del legno spoglio negli arredi, con una semplicità nell’attovagliamento che mette a proprio agio il cliente trasmettendogli familiarità.
Già l’insegna e il logo del posto sono parlanti, poiché restituiscono il senso di cosa aspettarti: un Ristoro e Bottega sormontato dal concetto di “cucina italiana” che annuncia “gnocco fritto, pasta fresca e prodotti artigianali”, quindi dichiarando un’influenza emiliana che si rafforza scorrendo le proposte in carta.
Il riferimento all’Emilia non è casuale, poiché esiste un forte collegamento con l’omonima Locanda Le Due Querce e il Ristorante da Marchi di Cerredolo di Toano in provincia di Reggio Emilia, creatura dello scomparso Aniceto Marchi, il quale era originario proprio di quelle Terre Matildiche dalla storia secolare segnate dalla figura della contessa Matilde di Canossa, trasferitosi però fin da giovane qui a Rescaldina, distinguendosi tra il mondo della pubblicità e quello del calcio.
Inevitabile in tale contesto aprire il pasto con lo Gnocco fritto artigianale con affettati selezionati.
Lo Gnocco arriva in tavola ben caldo e si presenta con la giusta croccantezza e il sapore classico, colpendo soprattutto per l’assenza di unto, segno di una perfetta e attenta frittura.
Tutti ottimi i salumi per accompagnare lo gnocco, dal prosciutto crudo alla coppa passando per la mortadella, con una nota di merito in più per il salame Strolghino caratteristico proprio dell’area parmigiana, ricavato non a caso dalle parti magre di un’altra meraviglia del medesimo territorio come il Culatello: ci ha colpito il suo grado di eccellente conservazione e maturazione, tale da renderlo morbido come raramente si trova, oltre che della giusta umidità, peculiarità che gli permettono di esprimere al massimo il suo gusto suadente.
Altrettanto inevitabile un passaggio dalle Tagliatelle al ragù emiliano, piatto molto generoso pure nella quantità, così amato dai frequentatori del locale che i gestori non possono proprio toglierlo dalla carta.
La pasta è di grandissimo pregio e giustifica l’intenzione del locale di farne il suo principale elemento di attrazione: freschissima, dalla magnifica consistenza, rilascia tutta la bontà delle materie prime e rende di grande soddisfazione la masticazione.
Il ragù è abbondante e rientra nei canoni della regione di riferimento: l’opulenta presenza di stuzzicante carne tritata mette in secondo piano il sugo di pomodoro per il quale viene scelta la via di presentarlo lento ma senza inficiare la golosità della preparazione; si avverte una piccola mancanza di sapidità, il cui ghiotto rimedio è arricchire la pietanza con una generosa spolverata di Parmigiano Reggiano che a quel punto fa esplodere la prelibatezza del piatto.
Altra grande portata tra i primi sono i Tortelli patate e salsiccia al cacio e pepe, dall’impasto ancora una volta vincente come la squisitezza di tutti gli ingredienti.
Ulteriore chicca fortemente consigliata è la carne bovina Garronese, termine nostrano per indicare la razza francese Blonde D’Acquitaine, frutto di vari incroci studiati proprio per esaltarne la gradevolezza organolettica.
Proposta anche in Tartare battuta al coltello, noi l’abbiamo invece preferita come Tagliata, accompagnata da porcini ed erbette.
Cotta al sangue, è risultata esaltante: dolcissima, tenera e ben fragrante al tempo stesso, molto ricca di succhi, formidabile nell’inebriare i sensi.
Anche i funghi fanno la loro bella figura, ma il gestore, con trasparente correttezza, ci ha rivelato di essere in attesa di altri ancora superiori da valorizzare con ricette ad hoc.
Intelligente la possibilità concessa al cliente di scegliere tra più tipologie di vino al calice, come l’elegante Nebbiolo che ha annaffiato tutto il nostro pasto.
Il personale dispensa attenzioni costanti e sincere, rendendo ancora più piacevole l’esperienza di un locale che vale decisamente il viaggio già adesso ma che in prospettiva lascia intravedere altri margini di crescita.
Info: http://bottega.leduequerce.it/