Le espressioni di Nebbiolo di Travaglini, cantina famigliare nella zona vulcanica di Gattinara (VC)
Un omaggio colmo d’amore e rispetto per un vitigno capace di elevarsi come pochi a identità totalizzante di un territorio agricolo e della sua cultura materiale, in cui ogni bottiglia diviene messaggera non soltanto di gioia organolettica ma anche di istanze etiche e intellettuali: è tutto concentrato nell’eccellente attività vitivinicola della cantina guidata dalla famiglia Travaglini, interamente dedita a magnificare le uve di Nebbiolo in tutte le possibili declinazioni, mettendo a frutto il dono della natura di un territorio straordinariamente vocato poggiato sul Supervulcano della Val Sesia, ai piedi del Monte Rosa, nella zona di Gattinara in provincia di Vercelli.
La stessa azienda Travaglini si presenta come “la storia di una famiglia, di tradizioni e di un amore per il territorio”.
E “a casa Travaglini cerchiamo di limitare il più possibile l’azione sul vino; quello che ci guida è un unico obiettivo: cercare di raccogliere lo spirito della natura e farlo esprimere ai massimi livelli”, attraverso pilastri quali “la passione per il lavoro, l’impegno per arrivare ad una qualità superiore, la volontà di lasciare un’impronta riconoscibile”.
Ci troviamo in una “regione con una grande tradizione vinicola e di gloria fin dal 1500”, nella quale l’avo Clemente Travaglini “ha riconosciuto il potenziale del territorio e, nel 1920, ha stabilito in centro a Gattinara la prima cantina di famiglia”, iniziando “a vinificare l’uva dei suoi piccoli vigneti di proprietà”.
Il salto di qualità avviene quando nel 1958 Giancarlo Travaglini eredita l’Azienda e “grazie alla sua curiosità, cultura e passione, attua grandi cambiamenti nella cantina e nei vigneti grazie alla ricerca pionieristica in questa regione, per migliorarne i metodi di viticultura e quindi la qualità finale del prodotto”.
Le successioni dinastiche conducono alla “quarta generazione formata da Cinzia Travaglini e Massimo Collauto che dal 2004 mantiene vivo il ricordo di Giancarlo aggrappandosi salda alle basi solide costruite”, mentre dal 2019 “anche la quinta generazione entra in Azienda”.
Così “oggi Cinzia, Massimo, Alessia e Carolina guidano l’azienda portando Travaglini nel mondo”.
Tutto questo sempre incastonato nello scenario di Gattinara, piccola città “cuore della regione vinicola omonima nel territorio dell’Alto Piemonte, ai piedi del Monte Rosa: luogo straordinario con un terroir unico, incredibilmente vocato per dar vita a Nebbioli di grande complessità, eleganza e freschezza”, non a caso depositaria di “uno dei disciplinari d’origine più antichi d’Italia” avendo ottenuto il riconoscimento DOC nel 1967 per diventare DOCG nel 1990.
Riguardo al terroir “il microclima di Gattinara è ciò che rende questo territorio unico e incredibilmente perfetto per la viticoltura: la posizione naturale delle colline che si trovano ai piedi del Monte Rosa permette di avere un’esposizione da Sud Est a Sud Ovest, lasciando alle spalle l’imponente catena delle Alpi che funge da barriera protettiva dalle correnti più fredde che soffiano dal Nord”, mentre “l’influenza alpina garantisce una leggera brezza che soffia delicata a qualsiasi ora del giorno, tutte le stagioni, fondamentale poi, nell’eleganza che caratterizza i vini di questa regione vinicola”.
E’ il suolo di origine vulcanica invece a raccontare “il legame dei nostri vini con la terra, la roccia, il sottosuolo: Gattinara è l’unica zona vitivinicola al mondo dove il Nebbiolo è coltivato su un terreno di origine vulcanica”.
Il luogo in cui tutto questo si traduce in vino è la cantina, “cuore pulsante dell’azienda, luogo dove il vino riposa, cambia ed evolve”, grazie a scelte rigorose relative a fornitori, qualità del legno, tostature.
Travaglini si distingue anche sul piano estetico, grazie a una bottiglia dal design iconico di grande fascino, con quelle sue linee sinuose che alternano carezze ondeggianti a scattanti spirali, creando un vortice di dinamismo che risucchia l’osservatore come in un gorgo visivo capace di irretire e creare ammirazione.
E’ stato sempre Giancarlo Travaglini a creare questa bottiglia “simile ad un’opera d’arte: è il 1958 e, di lì a poco, il prodotto diventa la sintesi fra qualità enologiche superiori e design ornamentale per la tavola; la bottiglia cattura naturalmente il sedimento durante la colata, permette di servire il vino direttamente al bicchiere senza decantare, è ideale per l’invecchiamento in cantina: il vetro scuro filtra la luce e conserva la qualità del vino negli anni”.
La collezione di vini dei Travaglini così “rende omaggio al più nobile dei vitigni: il Nebbiolo”, poiché “l’azienda ha sempre creduto nelle sue caratteristiche e ad oggi ne ottiene 7 diverse espressioni”.
Del favoloso Nebbiolo in purezza da uve stramature chiamato tautologicamente Il Sogno abbiamo avuto già modo di tessere le lodi in passato (https://www.storienogastronomiche.it/il-nebbiolo-da-sogno-di-travaglini-da-uve-stramature/), quindi adesso ci concentriamo sulle altre referenze.
Pietra angolare della massima estrinsecazione territoriale è il Gattinara Riserva, “etichetta storica dell’azienda, ottenuta da un’attenta selezione di uve provenienti dai vigneti più storici della proprietà”. Si tratta di un assemblaggio di uve provenienti da diversi vigneti su terreno roccioso con età compresa tra i 45 e i 65 anni situati nelle zone migliori delle colline gattinaresi.
La Riserva si presenta non a caso con un possente bouquet di composta di lampone e screziature silvestri.
Il suo ingresso in bocca è cangiante e complesso grazie a un’osmosi di dolcezza, toni erbacei e spirito amaricante, passando continuamente da una sfumatura all’altra mentre sulle papille si avvertono prugna, mirtillo, rabarbaro, genziana e bacche di goji.
Gentile ma senza smancerie, seduce in chiusura amplificando l’eco zuccherino, mentre l’acidità ammanta di raffinatezza il sorso.
Variazione sul tema per il Gattinara Tre Vigne che “nasce dall’unione di uve provenienti da tre vigneti di Gattinara” e “rappresenta una buona mediazione tra Gattinara Classico e Gattinara Riserva”.
Qui al naso arriva un roseto in fiore con sprazzi boschivi, mentre il palato si bea di composta di susina, gelso nero, cotognata, cioccolato bianco, corbezzolo e ciliegia candita.
Intensamente tannico, corpo materico e beva solenne, si fa notare per una nota zuccherina sensibile ma elegantemente misurata.
Finale monumentale che si staglia nella memoria.
La versione classica del Gattinara riporta tutto all’essenza, dai descrittori che si muovono tra frutti rossi e fiori di campo a uno spettro sensoriale decisamente più fruttato che mette in evidenza amarena, fragola e cacao.
Beva strepitosamente affabile, eccezionale compagno a tavola.
Si cambia registro con il Coste della Sesia proposto quale “espressione più giovane, fresca e versatile di Nebbiolo cresciuto ai piedi del Monte Rosa”.
Infatti già il dato olfattivo sorprende con le sue note resinose innervate di muschio, non meno spiazzante di un complesso di sapori con riferimenti a mora di rovo, ribes rosso, barbabietola, corbezzolo e carruba.
L’acidità significativa maschera inizialmente l’affermarsi di un carattere forte che mescola spinta amabile e pennellate speziate.
Il corpo snello è addobbato con suadenti tannini, mentre il finale si consegna a un’esplosione di frutti rossi.
Ma le sorprese non sono finite, manca ancora infatti la prova delle bollicine, approdata al metodo classico Nebolé Dosaggio Zero 48 Mesi, un vino che esplicitamente “rappresenta il sogno di Cinzia e Massimo, realizzato dal 2010”, la cui anima “affonda le proprie radici nella tradizione del vitigno più nobile e diffuso in Piemonte ed è il frutto innovativo e sorprendente di una ricerca rigorosa applicata al grappolo”, di cui vengono impiegate le punte.
Già il naso va in visibilio grazie a una sublime varietà di fiori e frutta, conquistando fin dal primo sorso con un approccio sospeso tra aspro e dolce.
Intanto il degustatore riconosce ananas, susina gialla, pera Williams, yuzu e cedro candito, sentori annidati tra bollicine discrete ma parecchio stuzzicanti, fino a una conclusione segnata dall’affermazione dell’acidità e da uno spunto dolce.
Un mondo denso di valori e sapori valorizzato dall’inserimento nel Progetto Espressioni di Nebbiolo del distributore Proposta Vini: per coglierne maggiormente lo spessore abbiamo intervistato Alessia Travaglini nel video sottostante.
Info: https://www.travaglinigattinara.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/travaglini-giancarlo/
Progetto Espressioni di Nebbiolo: https://www.propostavini.com/i-nostri-progetti/espressioni-di-nebbiolo/