Le grappe di Pojer e Sandri
Per presentare al pubblico il modo in cui fanno la grappa, alla Pojer e Sandri usano il termine “filosofia”: ne hanno ben diritto. Tra innumerevoli abusi del lemma come del concetto, ecco finalmente un’azienda enologica che può a buon titolo fregiarsi di una propria filosofia, perché dietro ogni loro prodotto c’è davvero un Pensiero.
Un pensiero che prende le mosse dall’esigenza di “poter chiudere il percorso partito dalla coltivazione della vigna fino ad arrivare al bicchiere di grappa, servito al consumatore”, con dei “punti fermi che caratterizzano la nostra produzione”, così riassunti: “materia prima rigorosamente regionale, addirittura gran parte prodotta in Azienda, vedi vinaccia, mele cotogne, ribes, sambuco, sorbo dell’uccellatore e vino; qualità, selezione, tecnologia, tempistica nel trasformare la vinaccia, il frutto, il vino in un distillato che rispecchi integralmente l’origine, i profumi e gli aromi”.
Vista la quantità enorme dei distillati Pojer e Sandri, pari all’eccellenza nel gusto, ogni settimana andremo a conoscerne i più rappresentativi.
Partiamo da Sua Maestà la Grappa, rappresentata in questo caso dalla distillazione di una meravigliosa uva autoctona trentina come la Nosiola.
La parola al filosofo Mario Pojer.
Info: www.pojeresandri.it