Le Orecchiette fatte per strada ad Arco Basso, tradizione di Bari Vecchia
Bari è una delle città che maggiormente vive la sua anima gastronomica all’aperto, per strada: non parliamo dell’ormai inflazionato street food, ma di cibo che si fonde davvero con l’ambiente in cui nasce e diviene essenza identitaria della gente che lo crea e lo offre al pubblico, come accade nella Strada Arco Basso che si può ben definire la via delle orecchiette.
E’ un vicolo della stupenda Bari Vecchia, il cuore antico e pulsante di una città incantevole.
Già il suo ingresso che avviene dall’arco basso che dà il nome alla strada annuncia il suo splendore architettonico: il tunnel che introduce alla via è quasi il collo di un utero che partorisce un altro mondo, quello autentico di una Bari che brulica di umanità operosa.
Infatti la strada è piena di banchi in legno sui quali delle donne creano davanti agli occhi dei visitatori della straordinarie orecchiette fatte a mano, usando come uno strumento un semplice coltello, per dare la forma ai pezzettini di impasto di grano duro: è strabiliante la loro manualità, con le dita capaci di eseguire movimenti alla velocità della luce con una sicurezza sbalorditiva e una precisione impressionante, frutto di grande perizia artigianale e di decenni d’esperienza.
Nel video che segue, abbiamo ripreso la straordinaria tecnica con cui una donna crea le orecchiette proprio all’ingresso della Strada Arco Basso
Ce n’è per tutti i gusti, da quelle piccolissime, autentiche prodezze di pastificazione, alle versioni più grandi.
Oltre all’impasto consueto, fa capolino anche quello al grano arso, gloria della gastronomia contadina del territorio.
Le orecchiette già pronte vengono messe in mostra su cassette la cui base è una rete che consente l’areazione del prodotto, con un’altra messa a protezione per evitare che vi si poggino degli insetti.
Per l’acquisto e il trasporto, le orecchiette vengono riposte in semplici sacchetti di plastica: le venditrici ricordano ai clienti che si tratta di un prodotto fresco, quindi da non esporre a lungo alle temperature elevate e da consumare entro una settimana, se correttamente conservate.
E’ facile che allo stesso banco, accanto alle orecchiette, possiate trovare anche dei tipici taralli.
Tutto questo lo incontri mentre passeggi su una bellissima strada lastricata in pietra…
… tra muri caratteristici e magari dei panni stessi che penzolano sulla tua testa, simpatico richiamo alla vita reale di cui questa zona è esempio vivente.
Uno degli angoli più suggestivi d’Italia che fa il paio con il meraviglioso Nderr La’Lanz, altro tempio all’aperto della gastronomia barese, ma in quel caso tutto incentrato sul pesce, in particolare i frutti di mare, come vi abbiamo già raccontato (http://www.storienogastronomiche.it/nderr-lalanz-bari-mangiare-pesce-crudo-strada-vista-mare/).
Testimonianze di frugalità alimentare, ma anche simboli di trasparenza, perché nella sincerissima Bari anche ciò che si mangia è alla luce del sole, a immediato contatto con la gente, come i baresi stessi, popolo dall’empatia più unica che rara.