Le possibili bugie del tuo coupon: come evitare le fregature
Diffidate da chi propone grandi sconti a borsa e palato.
“Hai mangiato abbastanza?”. Quando esci dal suo ristorante e saluti anche un quarto o una mezza di bue grasso a vista, il Mastro Macellaio Sergio Motta di Inzago non ti chiede se hai mangiato bene, ma se ti sei alzato sazio. Quindi, contento. E’ la cultura antica e contadina per cui mangiare a sazietà una volta all’anno, una volta al mese, una volta a settimana, era il massimo che una persona normale, oggi diremmo non abbiente, potesse sognare.
Diverso è il marketing illusorio dei coupon, quello a consumo illimitato di pizza (la materia prima costa poco), carne (già di più), pesce (fresco o corretto da tanto a moltissimo).
Guardo le offerte di Groupon, Vivigratis a Milano e altri, confronto i prezzi e gli sconti, leggo i menù, spesso vaghi, e mi chiedo, sapendo che queste società si saranno legalmente tutelate, che senso e verità abbia tutto ciò.
Incontro Nicola, il radiatorista siciliano del mio cortile. Come è andata Nicò? “Monza, ristorante di pesce a sfinimento, tutto freschissimo. 60 euro”. Per Capodanno, ci può anche stare. Ma questa fame atavica di quel che non possiamo più permetterci normalmente è una comprensibile e pessima notizia.
Bisognerebbe mangiare poco e bene, sapere che nessuno ti può dare troppo a niente. Ed è un inutile rischio.
Rileggo gli sconti a 30-60 euro di ristoranti dal menu banalissimo, pizza-carne-pesce-primi, chilometrici antipasti (la fuffa) che millantano segnalazioni Michelin (forchette, al massimo, non stelle) e conti normali ben oltre i cento euro. Anche un civettuolo 142. In un ristorante stellato, con una degustazione corta e 70-90 euro se ne esce. À la carte e nel menu creativo tranquillamente si raddoppia, poi dipende sempre da quel che si beve.
Quindi, vi esorto a comprare i coupon solo di chi ha menù e prezzi sul sito e di controllare sempre.
Vi consiglio invece di evitare chi fa marketing illimitato perché il cibo è altro. E non rischiate di essere trattati da pezzenti quando andate, con il vostro coupon, a pagare il conto.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 04 gennaio 2014.