Le sponsorizzazioni scomode di “Noi di Sala” che non piacciono ai soci
Le sponsorizzazioni scomode che fanno comodo.
Prendete un’associazione che nasce per valorizzare il lavoro del personale di sala, non una qualsiasi ma quella creata da alcuni dei migliori maître, sommelier e manager della ristorazione italiana.
Mettete che inizi a fare degli straordinari corsi per creare i camerieri di domani; non più dei semplici studenti che portano i piatti nel tempo libero ma dei seri professionisti della ristorazione. In grado di descrivere i piatti, proporre gli abbinamenti, valorizzare al meglio l’intera esperienza di sala.
Persone che fanno della conoscenza della materia prima un punto cardine di questa stessa esperienza e dell’efficacia del proprio storytelling.
Tutto questo è Noi di Sala (www.noidisala.com). Un’associazione dal progetto così bello, ambizioso ed importante che ho deciso di dare il mio contributo tesserandomi un minuto dopo averli scoperti.
Tutto bellissimo, fino a quando non ho letto i nomi di alcuni dei partner di “alta qualità” che li supporteranno nel percorso di formazione di queste figure della ristorazione 2.0.
Per la birra sarà la Fondazione Birra Moretti (leggasi Heineken) e per il caffè la Nestlè.
Sì sì, avete letto bene, non ho scritto male: quelli delle lager industriali che non sanno di nulla e del Nescafè.
Un po’ come se nel mondo del vino decidessimo di fare una bellissima partnership con la Caviro facendo esercitare i futuri sommelier con i vari cartoni di Tavernello. Non si può sentire!
L’Italia sta diventando un Paese in grado di dire molto a livello mondiale sia nel campo della birra artigianale che del caffè di alta qualità e si spera che il nostro personale di sala sappia gestire al meglio questo tipo di prodotti. Diventandone vero ambasciatore in giro per il mondo.
Perché quindi fare una scelta così strana e apparentemente lontana dalla filosofia dell’associazione?
Beh io ho provato a chiederlo e la risposta la trovate qui sotto:
“Non ci aspettiamo che tutti capiscano le nostre scelte, tantomeno che non si giudichi a priori. La invitiamo a frequentare il nostro corso per capire cosa stiamo costruendo. Rispettiamo il suo pensiero anche se non coincide con il nostro”.
Una splendida risposta non risposta che purtroppo lascia irrisolti tutti i nostri dubbi e ci fa pensare che non ci siano reali motivazioni ma solo cospicue sponsorizzazioni.
Come dicevano i latini, “pecunia non olet”, alcuni dei prodotti delle aziende in questione… invece sì.
Info: Pagina Facebook “IGPizza”