Le strade del Po, l’Emilia da assaggiare
Un itinerario del gusto, un percorso ricco di storia e di cultura millenaria. Siamo nella pianura piacentina, tra la via Emilia e il Po, in una terra semplice, schietta, piena di tradizioni, in particolar modo quelle gastronomiche.
Un centinaio di chilometri che attraversa piccoli affascinanti borghi, da Caorso a Monticelli d’Ongina, passando da Castelvetro Piacentino fino ad arrivare a Cortemaggiore.
Il turista che decide di intraprendere questo itinerario non ha che da scegliere tra le tante proposte gastronomiche offerte dal territorio. Lungo il Po è facile imbattersi nelle tante osterie dove si possono apprezzare i tradizionali piatti di fiume: le rane, il pescegatto o ancora il fritto d’ambolina e altre specialità locali.
Dall’acqua alla terra. Dal pesce alla carne, o meglio, ai salumi. Piacenza è l’unica città sul nostro territorio nazionale a poter vantare la produzione di tre salumi marchiati Dop. Una zona che gode di un clima ideale (freddo e umido grazie alla presenza di una nebbia densa) dove far stagionare queste meraviglie gastronomiche. Parliamo evidentemente della coppa, conosciuta per la sua eccezionale dolcezza, la pancetta, prodotta esclusivamente sui colli piacentini non al di sopra dei 100 metri e infine il salame a grana grossa dal sapore inconfondibile.
Non da meno sono le produzioni di formaggi nella provincia di Piacenza. Due infatti sono i prodotti caseari che vantano la denominazione Dop: il Grana Padano e il Provolone Valpadana.
Un’altra tradizione che viene tramandata di generazione in generazione in questa zona è quella della pasta fatta a mano. Dagli anolini (pasta conosciuta già in epoca rinascimentale e piatto tipico natalizio) ai tortelli con la coda che assumono una forma simile a quella di una caramella fino ad arrivare ad un altro piatto tipico, proveniente dalla tradizione povera contadina, come Pisarei e Fasò, degli gnocchetti fatti a mano con fagioli.
Info: www.stradadelpo.it