Legallinefelici, dalla Sicilia agrumi biologici e i frutti dell’Etica
In Sicilia, un consorzio etico dimostra che la solidarietà rende più buoni gli Esseri Umani, ma anche i prodotti della Terra .
Le galline felici (www.legallinefelici.it) che danno il nome all’azienda sono quelle che Roberto Li Calzi va a salvare dagli allevamenti in batteria. Le compra a un Euro ciascuna dai loro sfruttatori industriali. Le tira fuori dalle gabbie che hanno la cresta afflosciata dai colori spenti. Poi le porta in un grande spazio dalle parti di Agnone Bagni, tra Catania e Siracusa: le coccola, le nutre in maniera sana, le lascia scorrazzare serene per l’aia, insomma, le rispetta. Pochi giorni e già vedi che le creste riprendono cromatismi vivi, inturgidendosi e sollevandosi, come metafora del sollevarsi a nuova dignità di questi pennuti salvati dallo sfruttamento seriale.
In tale opera di riscatto avicolo c’è tutta la filosofia di Li Calzi, contadino intellettuale che ha una visione panica dell’agricoltura, intesa non soltanto come fonte di alimenti ma anche quale occasione per affermare la dignità dell’Uomo e il rispetto della Terra.
Mosso da questa formidabile spinta morale, ha creato un piccolo impero di economia sostenibile, grazie a una galassia di aziende siciliane pulite tanto nelle pratiche agricole quanto in quelle relazionali, riunite in consorzio e proposte all’esterno come composita realtà agroalimentare.
Ci trovi chi applica le ferree regole della produzione biologica, ma anche le cooperative che consentono una seconda possibilità ai detenuti, offrendo loro impiego stipendiato (molto bene) e ritrovata considerazione sociale, o ancora società che danno lavoro a categorie svantaggiate.
Non senza qualche disavventura, come quando ci hanno rimesso un sacco di soldi per rispondere all’invito dello Stato di salvare una società confiscata alla mafia. Episodi che non hanno scoraggiato lo spirito battagliero del Consorzio, indomito nella ricerca di buone cause da sposare.
Oggi il Consorzio Siciliano Legallinefelici produce e commercializza tutte le squisitezze che la terra siciliana dona generosamente: dalla frutta ai dolci, dagli ortaggi ai cosmetici, dalle conserve a vino e olio, quindi pasta e miele.
Se è d’obbligo la presenza di tutti gli agrumi mediterranei, Legallinefelici spiazzano invece con le colture sperimentali di frutti esotici: degli Avogado c’è chi dice che siano meglio di quelli sudamericani, mentre le banane, partite come sperimentazione, sono ormai richiestissime.
A goderne, una comunità di amici che alle Legallinefelici fanno fatica a chiamare clienti. La rete è quella dei G.A.S., ma con i sodali del consorzio c’è un tale rapporto di fiducia che questi si spingono a finanziarne i progetti sociali e gli investimenti societari, dando vita a un illuminante concreto caso di finanza etica.
Li Calzi, mente e motore dell’esperienza, è convinto che l’egoismo nuoccia (anche) all’imprenditoria: perché sprecare energie a farsi concorrenza invece di concorrere tutti al benessere collettivo?
Utopia? Non per Legallinefelici, i cui floridi fatturati dimostrano che la solidarietà è una redditizia forma di investimento.
Investimento che il consorzio poi destina anche a manifestazioni culturali e azioni divulgative.
Non aspettatevi però Li Calzi intento a fare il santone o il parolaio: è uomo d’azione che se ne sta sei mesi l’anno a torso nudo in mezzo ai campi, camminando scalzo sulla terra, per non fare mancare una carezza a ogni singolo frutto. Una carezza in un pugno, di terra.
Da non perdere le sue parole cariche di calda umanità, pronunciate davanti alla nostra telecamera nel video che segue.
Info: www.legallinefelici.it