L’emozionante fonte del fiume Ciane, mitologia e papiri nel siracusano
La mitologia che lo vuole nato dalla liquefazione di una ninfa omonima per vendetta di un dio, la realtà che lo vuole inserito in una riserva naturale, la natura che lo ha abbellito con la fitta presenza di papiri, la storia che riferisce di come se ne fosse innamorato Pier Paolo Pasolini che qui avrebbe voluto girare la sua Medea cinematografica poi interpretata da Maria Callas: sono diversi e tutti potenti gli elementi che conferiscono immenso fascino al fiume Ciane, serpentina fluviale che dalla periferia del centro urbano di Siracusa va a tuffarsi nel suo Porto Grande, di piccola portata ma capace di stimolare insediamenti, civiltà e bellezza panica.
Tra i tanti punti di interesse, ad affascinare particolarmente è la fonte del fiume Ciane, in quanto archè di questo microcosmo di rara suggestione.
Segnalata da cartelli lungo il percorso di pochi chilometri che conduce da essa alla foce…
… è introdotta da una piccola struttura in legno con qualche panchina che spunta sugli accenni di un primo specchio d’acqua…
… con una breve ma romantica passerella in legno senza sbocco…
… prologo del tragitto che costeggia il lieve scorrere del rio…
… che incontra un delizioso ponticello…
… prima di immergersi nella vegetazione di svettanti papiri…
… capaci di tradursi in una sorta di avviluppante foresta che abbraccia il visitatore a ogni suo passo.
… regalando sfondi da quadro preraffaellita grazie al colore delle acque che spiegano già visivamente perché il fiume si chiami Ciane, visto che cyanòs in greco vuole dire azzurro …
… mentre si prosegue incontrando imponenti arbusti nerboruti, testimoni del tempo…
… e scorci cromatici di rara intensità.
Sembra così di comprendere perché il Papiro che ha segnato con la sua abbondanza la vicenda millenaria dell’Egitto, in Europa abbia invece scelto come luogo di una sua rarissima apparizione proprio questo fiume, di nobiltà inversa alle dimensioni.