L’enoturismo dolce in Valtellina: strade del vino e… della marmellata
Un ruolo sempre più importante per quest’area è ricoperto dall’enoturismo: quasi ovvio, considerata l’eccelsa qualità del vino che vi si produce, quel Nebbiolo che qui si chiama Chiavennasca, oltre a qualche autoctono meno noto tutto da scoprire.
La potente attrattiva del vino per il turismo è ben nota all’Associazione Strada del Vino e dei Sapori della Valtellina con sede a Sondrio, la quale invita a scoprire “l’area vitata di montagna più estesa d’Europa”, per camminare “sui percorsi tra le vigne e i borghi antichi, […] le cantine, i prodotti tipici”, oltre ai luoghi in cui ristorarsi e alloggiare.
“Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella: sono queste le cinque Strade dei Vini di Valtellina, corrispondenti alle omonime zone di produzione dei vini di Valtellina, tutte collegate dalla Via dei Terrazzamenti che corre sulla mezzacosta del versante retico” informa il sito dell’associazione: “dislocati in posizioni ottimali, i centri della media Valtellina sono tutti di ridotte dimensioni, abbarbicati sui versanti con regolarità sorridente o ubicati sul fondovalle, ognuno un mondo a sé, fatto di micro differenze locali orgogliose e consapevoli” (www.stradavinivaltellina.com).
Un ruolo attivo nel turismo enoico lo svolgono alcuni produttori di vino illuminati, come i Triacca, anche in forza dell’essere proprietari di una della cantine di maggior pregio storico d’Italia, quella Tenuta la Gatta di Bianzone, allocata in un convento domenicano del ’500.
Qui è possibile concordare delle visite guidate. Possiamo garantire che è estremamente emozionante passeggiare tra i filari terrazzati tipici di questa zona.
Emozionante anche la visita all’antichissima cantina…
… sia per il suo pregio architettonico che per l’allestimento museale che contiene (www.triaccavini.eu).
E’ Sonia Savio, responsabile per la comunicazione della Triacca, a incoraggiare accoratamente e motivatamente l’enoturismo in Valtellina.
Per chiudere in dolcezza, lanciamo l’idea di un’altra forma di attrattiva, il Turismo Dolce. Lo spunto viene dalla visita a una delle più importanti aziende italiane che producono confetture, la valtellinese Vis.
Già entrare nel suo spaccio di Lovero (Sondrio) è come entrare in una wunderkammer gastronomica, visto che espone “confetture biologiche e marmellate light, crema alla nocciola, torta di grano saraceno, frutta sciroppata, mostarda, bisciola, miele e prodotti tipici valtellinesi”.
Noi ci siamo spinti oltre, fino ad andare a documentare il processo di produzione delle confetture, una sorpresa positiva che demolisce tanti luoghi comuni sulle produzioni industriali.
Tutto ciò si spiega con l’immenso amore della famiglia Visini, titolare dell’azienda, proprio per il territorio della Valtellina, per il suo paesaggio come per gli uomini che lo abitano e che collaborano con loro.
E come potrebbe essere altrimenti, se lo stabilimento si affaccia sul panorama che vedete qui sotto?…!
Per raggiungere l’azienda, basta seguire le indicazioni presenti a questo link: www.visjam.com.