Lesina, bellezza riflessa in uno splendido lago del Gargano (Puglia)
Un luogo talmente bello che gli esseri umani iniziarono a popolarlo già in epoca preistorica, irretiti ieri come oggi in uno dei più bei laghi che esistano, con quelle sue acque basse chete che ne consentono tanto la navigazione che la pesca, capaci di sommergere antiche memorie archeologiche e di riflettere invece sulla sua superficie tutti i meravigliosi riflessi che scaturiscono dall’incontro tra cielo, sole e terra, il tutto a un passo da mare: Lesina è un borgo lacustre che ha conservato intatta tutta la meraviglia della sua fenomenale collocazione naturale, offrendola al visitatore poesia visiva alla quale nessuno rimane indifferente.
Perfino il contesto che l’avviluppa è di enorme pregio estetico, poiché si tratta di un Comune del Parco del Gargano, tripudio di natura rigogliosa, beni culturali, giacimenti antropologici.
Non è un caso che appena ti approcci al lungolago un cartello della Federcaccia ammonisca: “ama, rispetta, tutela l’ambiente che ti circonda”.
Qui la memoria è ben coltivata, come dimostrano le riproduzioni di antichi villaggi a bordo riva…
… mentre la bellezza si manifesta immediatamente nel cingere di stupendi chiaroscuri le aree attrezzate per la pesca…
… mentre le barche affiancate puntano l’infinito nel loro basculante movimento quasi musicale…
… prestandosi all’abbraccio di edifici mai invadenti, con le loro eleganti screziature cromatiche.
Come se le architetture avessero i medesimi sentimenti degli umani, ecco spuntare le passerelle che assumono la metafora della proiezione degli abitanti del posto verso le acque aperte…
… fino a quel capolavoro della passerella più lunga che si prolunga fino al cuore del lago, dando al visitatore quasi la sensazione mistica di librarsi sulle acque…
… un percorso di circa 400 metri cinto da richiami alla fusione terraquea, contrappuntato da cartelli che con testi sintetici e puntuali narrano aspetti naturalistici, storici e culturali del posto…
… fino a raggiungere dopo un’emozionante passeggiata l’isolotto di San Clemente, resto di un promontorio che non c’è più, il quale dà il nome a una piccola e circoscritta area archeologica subacquea che custodisce tracce di una villa-peschiera romana risalente all’età classica (II secolo d.C.).
Un sito segnato dal sincretismo, vista la sovrapposizione tra parte residenziale e luogo di lavoro, poiché qui si trovano strutture per la lavorazione del pesce, in particolare per la produzione del Garum, la celebre salsa derivata dalla macerazione estrema del pesce, oggi assimilata alla colatura di alici.
Ma andando ancora più a ritroso, gli studiosi parlano di possibili insediamenti palaffiticoli risalenti all’età del Bronzo.
La conclusione perfetta è assistere al tramonto a un passo dalla battigia, per vivere uno di quei momenti che poi non si dimenticano più.
Lesina vele bene un viaggio e magari anche un soggiorno, perché scorci di tale intensità sono unici e rimangono per sempre nel cuore.
Info: https://www.comunelesina.it/Lesina/index.php