Lin, strepitoso ristorante orientale di Tasting Emotions a Legnano (MI)
Già dal primo impatto ti chiedi se stai sognando o se sia tutto vero: eleganza architettonica senza pari, cortesia del personale mai vista, qualità della cucina commovente, tutto in un solo locale. Per di più un locale di provincia, il Lin che promette (e dona davvero) Tasting Emotions a Legnano in provincia di Milano, sulla via per Busto Arsizio 37.
Poi indaghi, cerchi spiegazioni, approfondisci e comprendi che non c’è nulla di casuale. Perché il design del locale è firmato dall’archistar internazionale Maurizio Lai, un maestro della luce.
Perché il personale è stato ben selezionato da uno che se ne intende, lo stesso proprietario, il quale ha istruito alla perfezione i camerieri, non lesinando sul loro numero, affinché possano interagire con i clienti senza fretta, parlando perfettamente in italiano e dimostrando di conoscere benissimo tutti i piatti del menu, spiegandoli in maniera convincente.
Sempre la storia del titolare, Andrea Lin, spiega la qualità del cibo: in pochi anni ha fatto il cuoco in diversi tipi di cucina, fino a diventare manager di un ristorante giapponese, imparando tutti i segreti culinari possibili e maturando un proprio gusto peculiare.
Accade così che ogni piatto di questo locale riesce a impressionarti volta per volta, dal primo istante che ne vedi la grazia pittorica della composizione, fino al momento in cui si impadronisce del tuo palato regalandoti una felicità sensoriale che non sapevi nemmeno che esistesse.
Già l’accoglienza è emozionante, quando l’ottimo mixologist del locale, preparatissimo anche sul piano culturale, sfodera due irresistibili cocktail a base di sake.
Uno, più dolce, è un vero capolavoro di raffinatezza che trae screziature zuccherine dalle note vegetali del peperone, con un retrogusto agrumato; l’altro, più secco, si incrocia con lo stile Campari in direzione di un sorso netto e austero.
Entrambi i cocktail sono perfetti per accompagnarti nei piatti d’entrata.
La tavola inizia a illuminarsi con un tris di involtini di pesce crudo.
Spettacolare l’intreccio di dolce e salato dell’involtino di salmone con ripieno di gamberi in tempura, formaggio sciolto, croccante di lattuga, salsa teriyaki e una punta di salsa rosa.
Di inaudita potenza organolettica l’involtino di tonno con fiori di zucca e formaggio sciolto, con salsa teriyaki.
Straordinari per freschezza e note aromatiche gli involtini di salmone, con purea di carote, lamelle di fiori di zucca, capasanta cruda e goccia di salsa piccante.
Seconda portata con assaggi di pasta cotta.
I ravioli con impasto di amido di mais, ripieni di gamberi e verdure, sono consistenti, carnosi, appaganti.
Quelli con l’impasto al nero di seppia, ripieni di capesante e asparagi, sormontati da ikura (uova di salmone), sono un trionfo di sapidità che restituisce intatti sentori di mare profondo.
Si prosegue con quattro specialità servite al cucchiaio.
Ghiottoneria totale il Nighiri Fly Tuna, un finto sushi, perché il riso non c’è, sostituito dal formaggio Philadelphia che avvolge il gambero rosso di Mazara, il tutto abbracciato da pasta fillo kataifi e cinto da tonno pinna gialla.
La Lin Style Tartare sono cubetti di pesce misto (salmone, gambero cotto e branzino) con avocado, salsa di soia e limone, sesamo nero e bianco: poesia che corre sulla spuma di un’onda marina.
L’Involtino Amaebi è un gambero rosso avvolto nella ricciola e marinato nella tradizionale salsa giapponese Ponzu, con aggiunta di wasabi fresco lavorato a crudo: un’esaltazione della fragranza ittica.
Lo Scampo Exotic è crudo, marinato nel succo di passion fruit (maracuja), con aggiunta di tobiko (uova di pesce volante): spiazzante questa combinazione che trasporta dritto ai tropici.
Tocca a una fantasmagorica teoria di carpacci.
La Ricciola arriva dalla zona di mare del Giappone che confina con quella australiana, con la sua carne più fitta e saporita rispetto a quella nostrana: un pesce fantastico qui impreziosito da scampi crudi e wasabi fresco.
Suadente consistenza anche per il Carpaccio di Astice americano al vapore che si presenta sotto delle fettine di avocado, condito con salsa Ponzu.
Vera ghiottoneria il Carpaccio di Gambero Rosso, proposto con spesse scaglie di tartufo nero, un filo di olio extravergine toscano e salsa di soia fatta in casa.
La Capasanta Americana con Foie Gras e salsa teriyaki è una girandola di sapori opposti che riesce a trovare un’incredibile armonia.
Chiusura in bellezza con una portata che va oltre le vette del sublime, il Merluzzo Nero d’Alaska marinato in salsa Miso per trentasei ore e cotto per quarantacinque minuti: la carne si sfoglia carezzandola con la forchetta, con la stessa delicata grazia con cui ti porta nel paradiso dei sensi.
Perfetto per pulire il palato il ricco piatto finale di frutta esotica: tutto estremamente fresco e al perfetto grado di maturazione.
Per accompagnare i piatti, felici gli accostamenti con prodotti nipponici. Come la birra artigianale Musashino che si presenta con un intenso bouquet di miele di Sulla, mentre al palato si offre con bolle tenui, buon corpo ed elevata freschezza.
Imperdibili ovviamente gli abbinamenti con la bevanda tipica giapponese. Il sake Isojiman Omaki Tokubetsu Junmai è netto e definito, con il suo profumo di frutta a polpa bianca, mentre al palato la sensazione è di susina bianca e di frutta sotto spirito.
Il premiatissimo sake Rashomon Ryuju Tabata Shuzo ha invece un bouquet di intensa complessità e in bocca sviluppa i sentori amidacei del riso, avvolti in un effluvio di frutti esotici: davvero eccellente.
Per il fine pasto, perfetto il sake Ozeki Nigori: non filtrato, abboccato, pastoso, è un’esperienza mistica.
Dietro questo tripudio di creatività culinaria c’è il talento a tutto tondo del giovane Andrea Lin, un ragazzo che si è davvero fatto da solo, bruciando tutte le tappe grazie a una determinazione fuori dal comune e idee chiare sulla ristorazione. Lin interviene su ogni piatto, costruendolo con sapienza assemblando tutti i gusti: in ciascuna sua creazione c’è un intreccio di consistenze che lega in maniera strabiliante il salato col dolce, l’acido con l’amaro e l’umami.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua epica storia professionale, molto simile a un romanzo, nonché di spiegarci come nascono i suoi piatti: ecco cosa ha risposto Lin davanti alla nostra telecamera.
Il locale nel suo ricchissimo menu offre anche il sushi nella forma più comunemente intesa, ma sempre ai massimi vertici della fantasia.
Basti provare pietanze come Gunkan Rose (bignè di riso avvolto da ricciola con sopra tartare di gambero rosso, avocado e tobiko) e Gunkan Lin Style (a base di salmone, con sopra uova di quaglia e ikura), o lo stratosferico Special Roll (rotolo di riso con dentro gambero in tempura, philadelphia, con sopra fette di avocado, tartar salmone scottato e pasta filo) e l’applauditissimo Nido (rotolo di riso con alga esterna avvolto da pasta filo con dentro avocado, con sopra tartar salmone spicy e tonno spicy, pasta filo e salsa rosa). In ogni tipologia, una costante: meno riso e più pesce rispetto agli altri locali orientali, un (ennesimo) particolare che fa la differenza.
Emozioni garantite, dunque, a ogni visita: perché una volta sola non basta.
Abbiamo riassunto in un video le squisitezze di questo locale.
Info: www.linsushi.it
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