L’intaglio del legno grecanico di Ghorio di Roghudi, in Calabria
Roghudi Vecchio rientra in quel novero di borghi della Calabria abbandonati da tempo che hanno però conservato immenso fascino, anche grazie alle leggende che vi aleggiano intorno. Esattamente come accade per il borgo di Pentedattilo, anch’esso in provincia di Reggio Calabria, dove però un po’ di vita è tornata grazie anche alle botteghe artigiane che vi hanno riaperto i battenti.
Tra queste c’è chi ha creato un collegamento ideale e materiale proprio con il non distante (in linea d’aria) Roghudi e una sua tipica attività, come l’artigianato del legno grecanico.
Si tratta in particolare dell’intaglio del legno caratteristico di Ghorio di Roghudi, frazione di Ghorio, “un piccolo nucleo di case ormai anch’esse abbandonate” (www.comunediroghudi.it).
Noi lo abbiamo scoperto grazie al Laboratorio Artigianale del Legno con prodotti di lavorazione grecanica che si trova proprio nel borgo di Pentedattilo. Il quale “nasce dalla passione di due artigiani, Carmelo Toscano e Girolamo Stelitano, nati a Ghorìo di Roghùdi, un paesino di montagna situato nel cuore dell’Aspromonte Grecanico” come si racconta sulla pagina Facebook della bottega: “crescendo nel proprio Borgo ed osservando attentamente nonni e zii lavorare ed intagliare il legno come si faceva una volta, si sono appassionati a questa arte antica, così grazie anche all’Associazione Pro Pentedattilo ed al Progetto Borghi Solidali hanno dato vita al proprio laboratorio artigianale”, dove “intagliano il legno con gli attrezzi tradizionali: il coltello dritto, ricavato da un pezzo di acciaio temprato, molto spesso da vecchi rasoi ormai in disuso, e il “cavaturi”, che serve per scavare le parti interne del legno”.
Ne ricavano oggetti “proprio come si faceva una volta”, quali cucchiai di uso quotidiano e dritti e curvati per la ricotta, mestoli, taglieri, collari per le capre “ricamati con vecchi disegni ereditati dalla cultura greca” e le musulupare, pezzo di legno di gelso incavato per dare forma di bambola ricamata a un formaggio tipico.
Inoltre ci sono “i plumìa una sorta di timbri che si usavano per personalizzare il pane e i dolci che si facevano nell’Area Greco-Calabra, ma anche oggettini moderni come anelli, bracciali, orecchini, collane e tanto altro ancora”.
Durante la nostra visita alla bottega, abbiamo incrociato anche un giovane artigiano del legno al lavoro, al quale abbiamo chiesto di raccontare davanti alla nostra telecamera questa antica arte.
Info: Laboratorio Artigianale del legno con prodotti di lavorazione grecanica