Livio Cerini, gastronomia per la mente
(Il Visconte Cerini in un’interpretazione pittorica di Enrico Carnevale Schianca)
Una figura che meriterebbe maggiore rilievo quella di Livio Cerini di Castegnate, raffinato e coltissimo intellettuale votato alla gastronomia: nato a Castellanza nel 1918, l’esempio del padre Leonardo lo ha condotto a una laurea in Chimica Industriale e alle attività di industriale e inventore.
Volendo, anche la passione culinaria è scaturita per merito del genitore, quando portava il giovane Livio per mare e gli cucinava davanti il pescato alla maniera dei marinai.
Passione che lungo i novantaquattro anni della sua vita lo ha condotto a creare una grande collezione di preziosi menu storici, oggi custodita dall’Academia Barilla.
(http://www.academiabarilla.it/italian-food-academy/menu-livio-cerini-castegnate/default.aspx)
Ma soprattutto a dare alle stampe numerosi volumi.
Il primo libro lo dedica ai novizi dei fornelli: Il Cuoco Gentiluomo, edito da Mondadori nel 1980, libro di testo nelle scuole delle cucine alberghiere. Seguono Il Gentiluomo in cucina (Sonzogno, 1983), Il Libro del Baccalà (Longanesi, 1986), Il Libro delle Padrone di Casa (Salani, 1988), A Tavola per amare (Idea Libri, 2000), Il Gourmet Vegetariano per Carnivori (Idea Libri, 2002), Il Grande Libro del Baccalà (Idea Libri, 2008).
Nelle righe che ha vergato si ritrova il rispetto per la tradizione, l’amore per le materie prime, la tutela dei cibi lombardi: per Cerini, fondamentali i prodotti dell’orto casalingo, ma anche le figure di macellai e allevatori di un tempo.
Come Artusi, andò in giro a raccogliere ricette familiari, ma Cerini le cucinava da sé, per individuare giusti tempi di cottura e dosi corrette, valutando perfino la differenza nel quanto basta del sale, poiché hanno diverse dimensioni le dita di un uomo rispetto a quelle di una donna.
Diverse di queste ricette sono state meritatamente al centro di una celebrazione grazie all’iniziativa Il Menù del Visconte, lanciata dall’Associazione Ecomuseo della Valle Olona, durante la quale sono stati riportati in tavola Fritto misto alla milanese e Carciofi alla Paola Borbone, Minestra frittoline tricolore e Cotolette di merluzzo alla milanese, Frittura Dolza e Dolce di riso e pere, Gelato di Moscato d’Asti e i misteriosi Spaghetti gialli alla milanese o di Frankenstein.