Lo sconosciuto Vin Santo di Brognoligo (VR), da Dama del Rovere
Lo sconosciuto Vin Santo di Brognoligo è un miracolo di bontà che si avvera da secoli in questo borgo, frazione di Monteforte d’Alpone (Verona), cuore della produzione del Soave.
Questo vino da lungo appassimento e infinita maturazione (almeno quattro anni, ma c’è chi si spinge oltre i dieci) lo producono appena una decina di famiglie di Brognoligo, le quali ne fanno motivo di vanto, tanto che da almeno cinquant’anni si sfidano a chi lo fa più buono.
Eppure “neanche qui a Brognoligo tutti lo conoscono” dice provocatoriamente Massimo Prà che con la sua Dama del Rovere è il più interessante dei due soli vignaioli che lo commercializzano.
In effetti abbiamo riscontrato che nel veronese anche alcuni sedicenti esperti di storia dell’enogastronomia (ma senza alcun titolo per dichiararsi tali) in merito a questo vino brancolano nel buio e magari cercano di tenere i divulgatori lontani dal suo segreto.
A supportarne la conoscenza all’esterno sta pensando però il più credibile e titolato vero luminare della zona, Massimiliano Bertolazzi, il quale ha trovato atti storici: “testimonianze scritte che riportano l’esatta dicitura risalgono al 1705, ma già un documento datato 1612 parla di “vino torchiato puro” pagato in Berlingotti, moneta milanese d’argento dei secoli XVI-XVII”.
Il lavoro dello studioso ha prodotto un prezioso volume nel 2008 che presto avrà un aggiornamento, per fare nuova luce su un “vino pur ricco di storia documentata nei secoli” che però “non può fregiarsi della DOCG” e che ha rischiato di andare perduto, “perché i più si sono orientati alla produzione del Recioto, molto più commerciale”.
La famiglia Prà invece crede in questo vino come missione di vita: a Massimo si illuminano gli occhi quando riferisce della commozione del nonno Placido alla notizia che si sarebbe chiamato come lui il vino di punta dell’azienda. Un nettare di Garganega in purezza, un concentrato di possente dolcezza balsamica che ne fa il più sconvolgente vino dolce italiano.
Dama del Rovere fa anche eccezionali spumanti di Durella e strepitosi vini fermi di Garganega, oltre a un altro favoloso passito, meno corposo ma più agrumato. Per sapere come procurarseli, basta chiedere alla famiglia Prà.