Maido, da Osaka a Milano la frittata di “Kiss me Licia”
Osaka è definita dalla propria amministrazione comunale come “la cucina del Giappone”, per sottolineare come la seconda città più grande del Paese rivendichi di esserne la vera capitale gastronomica: nell’ambito del cibo di strada, la pietanza più popolare è l’Okonomiyaki che si può provare anche a Milano, visto che a essa è dedicato un intero progetto di ristorazione, Maido, con due locali, in via Savona 15 e in via Jacopo dal Verme 16.
Si tratta di una ricchissima frittata di farina, uova e croccante verza, cotta su teppan, una piastra rovente su cui sfrigolano anche altri ingredienti.
Nella versione più tipica, la Pork Okonomiyaki, sono presenti anche consistenti pezzi di pancetta di maiale, mentre in rifinitura si aggiungono salsa okonomi, maionese giapponese, scaglie di bonito e dei fiocchi d’alga che per effetto del calore compiono una curiosa danza volatile sotto gli occhi stupiti dell’avventore.
Il risultato è una grande complessità sensoriale che mette insieme l’amaro vegetale, l’agrodolce delle salse e un diffuso umami.
Ci sono anche versioni in cui scegliere tra carne, formaggio, spinaci, germogli di soia, funghi Shitake, cipollotto, peperoncini verdi piccanti, gamberi grigliati.
Un piatto iconico anche grazie a manga e cartoon che lo hanno reso celebre, come Ranma ½ e soprattutto Kiss me Licia, in cui veniva preparato dal padre della protagonista Marrabbio ed era parecchio apprezzato dal Gatto Giuliano. Tutti riferimenti che si ritrovano nell’arredo dei locali, caldi e dagli espliciti richiami fumettistici.
Tutte le lavorazioni avvengono a vista attraverso una vetrata e producono anche altre specialità tradizionali come zuppe sempre in ebollizione, varietà di pasta nipponiche come Yakisoba e Yakiudon, Rice burger, bowl, Takoyaki (polpette di polpo fritto giapponese)…
… ma soprattutto gli Onigiri, i triangoli di riso ripieni…
… di cui abbiamo voluto provare quello con l’Umeboshi, una prugna salata sapidissima e molto acida, esperienza estrema, faticosa ma ben curiosa.
Si recupera in amabilità con i dolci Daifuku Mochi, palle gelatinose a base di farina di riso e fagioli rossi in tante declinazioni…
… tra cui una con sesamo nero dai sentori torbati.
Da bere, imperdibile per quanto strana la Ramune, bevanda giapponese analcolica gassata a base di sciroppo di mais che esiste dal 1876, molto abboccata.
Per una degustazione significativa, mettere in conto 20 Euro.
Info: https://www.maido-milano.it/