Il Marron Noir di Fiasconaro, Zafferano e riso di Canzian
Tradizionale. Dico anche la mia sui panettoni.
Curiosità e stima per i manufatti di Alfonso Pepe, Luigi Biasetto e Vincenzo Tiri, come Sal De Riso, la sua Stella del Vesuvio con pezzi di albicocche naturali candite e glassa alle nocciole di Giffoni.
Milano, Piemonte e Brescia direbbe Massari.
Amo quello Tradizionale da forno dei lombardi Davide Longoni e Grazioli a Milano e Legnano, il siciliano e autoctono King di Fiasconaro.
E con Nicola Fiasconaro ho provato a Golosaria il suo Marron Noir con canditi di marroni del Basso Piemonte, “un mio omaggio alla rivoluzione di Ferrua in Galup con il panettone basso e la glassa di nocciole. Per questo l’abbiamo ricoperto con crema di marroni e copertura fondente. Il cioccolato alla gianduia è l’indizio finale” (http://www.fiasconaro.com/prodotti/catalogo/natale/).
I classici al pistacchio e manna, il nero con gocce di cioccolato di Modica e fragoline di Ribera, completano con le creme a spalmo e le bollicine dolci e dedicate di Firriato, L’elegante, l’alto di gamma.
L’azienda di Castelbuono, più di un milione di pezzi sfornati quest’anno, sta fra il laboratorio artigianale, in questo caso seriale, e l’industria.
Ho visto le lavorazioni a mano, la ricerca sulla materia prima, credo che l’unica barriera siano la durata oltre i 30 giorni del prodotto di pasticceria. Che però vale anche per chi ne fa tanti, come Sal De Riso.
Ricetta di chef invece con il Panettone “Omaggio a Milano” di Daniel Canzian, a base di riso e zafferano artigianale Zaffy Gran Cru e prodotto nella storica pasticceria milanese Clivati.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 25 novembre 2017
MARCO MANGIAROTTI