Masone Mannu, Vermentini e rossi superiori dalla Sardegna
Grande tenuta e soli 28 Posti (http://www.28posti.org/). Fra le presentazioni di cantine famose o meritevoli a Milano, quella di Masone Mannu (http://www.masonemannu.com/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=100&Itemid=528), pluripremiata da Merano e Guide, ha un taste poetico contadino come la storia del luogo.
Bacche bianche e rosse in Gallura ma vicino al mare, Olbia e la Costa Smeralda, 70 ettari di cui 19 vitati circondati da boschi di querce, fiumi, colline, un piccolo lago.
Vigne con esposizione Sud/Sud Est su terreni sabbiosi da disfacimeno granitico e una mineralità particolare. Così esaltano gli autoctoni, dal Vermentino a Carignano, Bovale e Cannonau (Merlot e Cabernet Sauvignon per gli uvaggi internazionali), lavorazione manuale in regime biologico e naturale, rese basse, acciaio, botti di rovere e passaggio in barrique solo per il rosso Entu (Carignano, Merlot, Cabernet) e il Vermentino Roccaia.
Gusto internazionale, da invecchiamento. Io ho sentito l’anima di questa cantina, il naturale e la vigna nei Vermentini diversi da tutti gli altri per sapidità, mineralità, evoluzione, dal Petrizza al Costarenas (Dogp Superiore), di personalità i rossi dal Zeluiu (Bovale sardo) al Zurria (Carignano), fino al mio preferito un Cannonau sorprendente e Zojosu.
Ve li consiglio per la loro biodiversità in campo e alla degustazione, per una severa e bizzarra eleganza.
In abbinamento i piatti (qui non tutti) del bravissimo chef ischitano Marco Ambrosino (Il Melograno a Ischia, Noma a Copenhagen).
Apre “il maestrale”, infuso di erbe aromatiche, alghe e agrumi. Frittella con maionese di miso e finocchietto. Maccaron con burro alle acciughe. Antipasti. Rapa bianca, estratto di lattuga alla brace, mandorla, lime e tartufo nero. Ostrica alla brace, tosazu (aceto di riso affumicato), rabarbaro e salmoriglio. Spaghetto, burro acido, tabacco e gelato alle sarde. Poi Agnello, pomodoro macerato alle erbe, cavolo di mare. Pomodoro San Marzano cotto alla brace, lime, mandorla, tartufo nero e finocchio di mare. Texture, contrasti, tecnica, materia e armonie ventose.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 02 dicembre 2017
MARCO MANGIAROTTI