Masseria Le Stanzie nel Salento, sapori veri e memorie millenarie
Uno dei massimi esempi in Italia di come si possa (e si debba) fare imprenditoria agricola fondendola con il turismo, la ristorazione, l’Etica e la Cultura: la Masseria Le Stanzie di Supersano, in provincia di Lecce, ha creato un sistema virtuoso che le consente di avere successo nel presente tenendo però come punto fermo le solide basi del passato su cui poggia tutta la propria storia.
Ha buona ragione questa masseria salentina a definirsi “luogo simbolo della cultura e civiltà contadina”, perché ne mantiene vividi i valori, dal rispetto massimo per il lavoro alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari, da godere in forma di ristorazione agrituristica e di acquisto dei prodotti realizzati in loco.
La missione dichiarata è nobilissima, prevedendo di ritrovare “il calore della gente di campagna”, come insieme di “contadini-custodi di un mondo rurale genuino” nel quale “tutto segue il ritmo della natura” e si lavora duro “per difendere l’eredità del passato, salvaguardare i saperi e i sapori di un tempo”, nonché “trasmettere ai giovani gli insegnamenti dei vecchi e riproporre le ricette antiche”, magari quelle che trovi già in assaggio come atto d’accoglienza appena metti piede in masseria.
La storia del luogo è autenticamente millenaria: “fu statio romana, luogo di sosta dei pellegrini e viandanti”, mentre “intorno ci sono tracce dell’antica strada”, come viene spiegato durante la visita guidata che muta il cliente in visitatore prima di affrontare il pasto: potete vederne un estratto nel video che segue.
Prima delle libagioni ci si immerge dunque nel genius loci, grazie a un percorso di visita in perfetto stile museale che illustra le trame di storia millenaria di cui è intrisa tutta la Masseria.
La zona infatti offre tombe messapiche, torri colombaie, grotte basiliane…
… cripte e luoghi di culto…
… e frantoi ipogei, testimonianza del ruolo fondamentale della produzione dell’olio d’oliva in Salento fin dalla notte dei tempi.
Quest’ultima è la memoria espositiva più ricca e completa, in quanto la struttura è ancora perfettamente allestita e offre un chiaro spaccato della propria funzione, quella di un luogo di lavoro in cui gli operai si rintanavano per mesi interi, lavorando per interminabili ore a ritmo continuo, pur di garantirsi la sopravvivenza, tra immani fatiche grandi quanto lo spirito di sacrificio.
Ma anche gli altri ambienti destano sussulti visivi, per il pregio architettonico…
… per la curata ricostruzione degli ambienti…
… e la ieratica forza evocativa degli arredi.
Nel video sottostante abbiamo sintetizzato gli scorci più incantevoli delle bellezze dispensate dalla Masseria Le Stanzie.
Incantevole anche l’allocazione del desco, totalmente avviluppata dalla stessa Natura da cui provengono le materie prima che si gusteranno a tavola.
E a tavola, apertura d’obbligo con la quintessenza della cucina contadina salentina, il pane cotto…
… accompagnato subito da fagioli, rape e pane fritto, creando un idillio memorabile per gusto e grazia iconica.
Golosa la Pitta di patate, composta da un impasto di uova, formaggio, pan grattato e pepe…
… ma non meno appetitosi gli intingoli, come un magnifico sugo con tonno, cipolla e fiori di finocchio.
Da manuale gli ortaggi, come i peperoni o i pomodori scattariciati, ovvero trattati secondo antica cottura campagnola che li vede scoppiettare in padella.
Superlativo il purè di fave, buona la parmigiana di zucchine, ghiotte le pittule…
… mentre scatena sensazioni ancestrali l’arrivo della ricotta di latte misto di mucca e capra (appena) fatta come una volta, servita tiepida.
Ma le stesse sensazioni si ritrovano anche nella caciotta stagionata che ha trattenuto in sé tutti gli umori buoni della stagionatura in grotta.
Trionfali i primi piatti agresti, un bis, con l’ottima ricetta della Massa (così qui chiamano la Tria) con carciofi e salsiccia, insieme alle classiche Sagne ncannulate dalla sublime tenace consistenza.
Eccellenti pure la carne, il pane di grani antichi dal fantastico gusto sapido e acido insieme, fino a dei grandi dolci serviti con irresistibili liquori fatti in casa, come quello all’alloro.
Per completare l’esperienza, fatevi portare nei locali in cui maturano i formaggi, per provare una delle emozioni olfattive più inebrianti possibili…
… e fate un giro nel negozietto, per cedere alla tentazione di portare via con voi un ricordo tangibile di tanta bontà.
Curata e con interessanti referenze locali la carta dei vini: nel Salento giustamente noto per i vini rosati, abbiamo optato per il Myère di Michele Calò e Figli (http://www.michelecalo.it/mjere_rosato.html), cantina di Tuglie, in provincia di Lecce, blend di Negroamaro 90% e Malvasia Nera Leccese 10%, convincenti tanto in bocca che la naso, tra spinte floreali e carezze fruttate.
Nel video che trovate qui sotto, un compendio del tripudio di sapori incontrato sulla tavola della Masseria Le Stanzie.
Info: http://www.lestanzie.com/