Menu degli anni ’30, serviti nella base navale di La Spezia
Ci troviamo di fronte a due menu, serviti entrambi nel 1933, a soli 11 giorni di distanza l’uno dall’altro, entrambi nella base navale di La Spezia ed entrambi su due Unità da poco entrate in “servizio”. Il primo, fu servito sullo Zara, un incrociatore pesante della Regia Marina, che diede il nome alla Classe omonima, evoluzione della classe Trento e che comprendeva anche le Navi Fiume, Pola e Gorizia.
Costruito presso il cantiere OTO della Spezia, fu varato il 27 aprile 1930 ed entrò in servizio il 20 ottobre 1931. All’inizio del conflitto era inquadrato nella Iª Divisione Incrociatori della Iª Squadra, di base a Taranto, quale ammiraglia di Divisione con l’insegna dell’Ammiraglio Pellegrino Matteucci (ben visibile in alto a sinistra sul relativo menu, rappresentata dalla Bandiera azzurra con due stelle dorate).
Partecipò alle principali missioni belliche della Regia Marina nella Seconda guerra mondiale, come la battaglia di Punta Stilo (9 luglio 1940) e la battaglia di Gaudo (28 marzo 1941), preludio alla battaglia di Capo Matapan (29 marzo 1941): in tale occasione la Zara fu affondato assieme al Fiume, al Pola e ai cacciatorpediniere Alfieri e Carducci.
Il secondo menu, venne servito sul Pola, anch’esso incrociatore pesante appartenente alla succitata Classe Zara, costruito nei cantieri OTO di Livorno ed entrato in servizio nel 1932. Fu affondato durante la seconda guerra mondiale, nella battaglia di Capo Matapan (29 marzo 1941). Dopo un’intensa attività in tempo di pace, nel febbraio 1939 fu speronato da un cacciatorpediniere nel Golfo di Taranto. All’inizio del secondo conflitto mondiale era inquadrato nella IIª Squadra, quale sede del comando di Squadra con insegna dell’Ammiraglio Riccardo Paladini. Durante il conflitto effettuò in totale dodici missioni di guerra. Partecipò allo scontro di battaglia di Punta Stilo del 9 luglio 1940, in qualità di nave ammiraglia della II Squadra. Il 26 novembre, nuovamente in qualità di ammiraglia della II Squadra (comandata in quel momento dall’ammiraglio Angelo Iachino), prese parte alla battaglia di Capo Teulada.
La sera del 14 dicembre 1940, mentre era all’ormeggio nel porto di Napoli, fu colpito da due bombe d’aereo, con 22 morti e uno squarcio nello scafo. Riparato e assegnato alla I Divisione, prese parte, alla crociera di guerra nel Mediterraneo orientale di fine marzo 1941, che avrebbe dovuto portare ad attaccare i traffici inglesi nella zona e culminò con lo scontro di Gaudo e con la battaglia di Capo Matapan.
Entrambi i cartoncini sono molto semplici, dattiloscritti e non riportano alcun cenno ai vini serviti. Quello dello Zara presenta, secondo un’usanza comune all’epoca, le firme di alcuni dei presenti al pranzo (la cena, secondo il lessico “marinaresco”), mentre l’altro è di una colazione (il pranzo, per i marinai….).
Gastronomicamente parlando, balza all’occhio la semplicità di quello dello Zara, che è interamente di pesce e si concede una sola nota golosa al termine, quel soufflé di cioccolato che fa sognare al solo leggerlo!
Decisamente diverso, molto più ricco e ben più…corposo quello del Pola, che si apre con un pasticcio di maccheroni alla finanziera, prosegue con ben due secondi (uno di pesce e uno di carne), per poi tirare il colpo mancino: infatti, prima del dessert, ecco il Boršč, o Zuppa alla Russa, una minestra a base di barbabietola originaria dell’Ucraina, ma molto diffusa in tutte le Nazioni slave.
Tra gli ingredienti supplementari abituali, variabili a seconda della tradizione culinaria, ci sono verdure quali fagioli, cavolo, carote, cetrioli, patate, cipolle o pomodori, i funghi e la carne (pollo, maiale o bue). Questa zuppa viene di norma attribuita alla cucina ucraina, ma fa parte dell’eredità culinaria locale di molti paesi dell’est e del centro Europa.
Ma il pannello mostra una fotografia che racchiude una delle più forti tradizioni della Regia Marina prima e della Marina Militare Italiana poi, fino ai nostri giorni: la prova del rancio, istituita il 14 Novembre 1913. Da allora, per oltre cento anni, su tutte le Navi, in porto o in navigazione, ha luogo questa che potremmo definire una vera e propria “liturgia”, durante la quale il Comandante o il Comandante in II° o l’Ufficiale d’Ispezione, davanti a tutto l’equipaggio, assaggia il pasto, prima che ne venga disposta la distribuzione.
Non si tratta di una pura e semplice formalità e chi scrive – oltre ad averla fatta molte volte – ha visto pietanze rimandate indietro e fatte cucinare nuovamente, perché non soddisfacenti. E’ una testimonianza di come la vita a bordo di una Nave sia regolata da ritmi e gesti che ne caratterizzano la peculiarità e la specificità ed è la prova provata che si è veramente “tutti sulla stessa barca”!
Si ringraziano lo Stato Maggiore della Marina Militare e l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (A.N.M.I.).
Info: www.marinaiditalia.com