La “mitica” Cantina Tonello nel vicentino, bollicine vulcaniche e vini autoctoni dei Monti Lessini
Una volta tanto non è mera metafora definire mitica una produzione vitivinicola e ricorrere alle forze della Natura per descriverne l’operato, perché la cantina Tonello nel territorio di Vicenza ha dichiaratamente posto il mito greco e la potenza degli elementi come base filosofica e stimolo pragmatico di un’attività immersa tanto nel rigore quanto nell’entusiasmo, ricorrendo a tutte le pratiche virtuose possibili affinché da esse scaturisca letizia nel bicchiere.
Ci troviamo nel comune di Montorso Vicentino, nella Valle del Chiampo, sui Monti Lessini, una “straordinaria zona vinicola che si trova tra le province di Vicenza e Verona” caratterizzata da terreno vulcanico, un territorio che ha avuto origine circa 50 milioni di anni fa grazie a bolle di magma in risalita provenienti dal fondo del mare primordiale, una genesi confermata dai giacimenti fossili alla base di un habitat ideale per la vite, come capirono già gli antichi Romani che della Durella parlarono nel De Agricoltura di Plinio il Vecchio come un’uva “duràcinus” ovvero “dalla buccia dura”.
L’afflato motivazionale alla Tonello è altamente identitario, quindi la scelta delle uve da coltivare è ricaduta inevitabilmente e consapevolmente su Durella e Garganega, con la prima portata a elemento di culto assoluto, amata e coccolata ma anche tirata su a dovere per esprimersi a livelli qualitativi siderali.
Vitigni autoctoni dai quali sgorgano quattro nettari, lo stesso numero degli elementi della natura che sono acqua, aria, terra e sole: da questi “prendono il nome delle quattro ninfe nella mitologia greca, Teti, Aura, Cloe e Eos”, divinità della natura la cui “potenza divina risiede sulla terra, nella carezza delicata della brezza mattutina, nell’impeto di un fiume, nel calore del sole”.
Tra tanta elevazione culturale e sensibilità poetica, la gestione non dimentica anche le questioni più terrene legate all’Etica e alle problematiche del presente, così ha adottato i principi e le regole dell’agricoltura biologica: ”lo facciamo per rispetto della nostra terra che generosamente ci ha donato la base su cui far crescere il nostro progetto di vino” afferma Antonio Tonello.
Lui e Diletta, padre e figlia, rappresentano oggi “anima e cuore dell’azienda”, ma tutto è cominciato dal nonno Giuseppe Tonello “nato a Sovizzo nel 1928 e trasferitosi poi nel paese di Montorso Vicentino per amore della nonna Adele: inizia a gestire l’azienda agricola esistente, dove il bisnonno Giovanni produceva vino già dagli anni ’30”.
Il cambio “avviene nel 1985 quando il figlio Antonio, decide di destinare l’intera produzione dell’azienda agricola nella coltivazione delle vigne per la produzione del proprio vino, da vendere direttamente: così comincia la storia di Cantina Tonello, che fin da subito dedica la propria produzione ai vitigni autoctoni della zona, con la volontà di tramandare le tradizioni di produzione di vini e vitigni altrimenti dimenticati”.
Nel 2014 “trova il proprio posto in azienda Diletta che le idee chiare le ha avute fin da subito: portare i Vini Tonello in tutto il mondo; così, con piccoli passi, facendo tanti sbagli, ma anche tante cose giuste, oggi ci prendiamo cura di 12 ettari di vigna, coltivati secondo viticoltura biologica”.
Entrambi hanno avviato la propria formazione come Periti Agrari all’Istituto Trentin di Lonigo (VI), con Antonio intento da decenni a perfezionare la vinificazione della Durella con metodo classico e della Garganega in versione passita, mentre Diletta dopo la laurea in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche all’Università di Padova e una serie di esperienze anche all’estero è arrivata lo scorso anno a ricoprire l’incarico di Presidentessa del Consorzio Tutela Vini Lessini Durello.
Dall’azienda spiegano che “la scelta di coltivare vitigni come la Garganega e la Durella non è soltanto legata alla tradizione, ma è giustificata dall’espressione che questi vitigni hanno nel territorio: la zona vulcanica, in particolare basaltica, conferisce a questi vitigni un carattere minerale sapido che li rende unici e soprattutto vini longevi”.
Importante anche l’affermazione che “la storia della famiglia Tonello non è caratterizzata solo da gradi di parentela o da legami di sangue, si può dire che il legame in questa famiglia lo ha sempre creato il vino”: così si è creato il Durella Team con Francesco, Bruno, Sofia, Silvia, Giulia e Giovanni, il “gruppo di persone che ci affianca nel lavoro del vigneto, nella cantina e nell’organizzazione degli eventi e dell’accoglienza”.
La celebrata Durella “è il vitigno autoctono dei Monti Lessini, una vite antica e rustica che dona uve dorate la cui caratteristica fondamentale è un tipico sapore acidulo ed una buccia spessa e ricca di tannino: sostanze polifenoliche che conferiscono al vino Durello la sua personalità unica”.
Tonello la produce in purezza nella versione ferma chiamata ioCloe, la cui freschezza vegetale emerge olfattivamente insieme a sensazioni di roccia, quasi un annuncio della mineralità con la quale si presenta al palato nel veicolare pera Williams, melone, mela verde, loto e cedro.
E’ il presupposto per dare vita a dei grandissimi spumanti, favoriti dalla “combinazione tra terreno vulcanico che conferisce mineralità e longevità ai vini e la caratteristica acida del vitigno”, peculiarità esaltate dalla tecnica della fermentazione in bottiglia: “affinando dal 3 ai 5 anni in bottiglia con le fecce di fermentazione, la caratteristica acidità del vitigno evolve, fino a diventare una piacevole crema che al palato lascia un interessante pulizia e piacevolezza; quello che poi rende questo vino intrigante è l’espressione nel tempo, come a voler dimostrare che invece di invecchiare nel tempo, ringiovanisce”.
Due le dimostrazioni concrete di tale impostazione, entrambe dei capolavori assoluti.
Il Lessini Durello Brut ioTeti giunge al naso con un potente effluvio di zagara e agrumi, approcciandosi al palato all’insegna di una forte presenza del cedro che porta con sé un’intensa impronta aspra che fa esplodere di golosità il sorso, impreziosendosi poi di mandarino tardivo, alchechengi e note di pasticceria.
Acidità formidabile, beva trionfale.
Il Lessini Durello Pas Dosè Riserva ioAura presenta un magnifico bouquet di pesca con i suoi fiori e anche in versione sciroppata, sviluppandosi al gusto con nettarina, yuzu, papaya ed echi di camomilla.
L’intensa sapidità accompagna ogni sorso, fino a un lungo finale dalle stuzzicanti evocazioni citriche.
La Garganega è invece vinificata nella referenza ioEos in maniera da esaltarne le molteplici sfumature organolettiche, una complessità che sviluppa profumi speziati e sapori di pera, ananas, mango, lime e un tocco di aneto.
E’ proprio a Diletta Tonello che abbiamo chiesto maggiori dettagli su questa pregiata produzione ricca di spunti d’interesse: ce li ha forniti nel video che segue.
Info: http://www.vinitonello.com/
Distribuzione: https://www.propostavini.com/produttori/produttore/cantina-tonello/