Monastero dei Benedettini a Catania, brividi barocchi tra grazia estetica e intensità narrativa
Un edificio storico che da secoli opera come spugna geo-antropologica, assorbendo umori ambientali, catastrofi naturali, spinte etiche, missioni mistiche, applicazioni intellettuali, studi severi, afflati estetici, sensibilità green, decoro urbano, esaltazione artistica: così appare dopo oltre quattrocentocinquant’anni di meravigliosa resilienza il Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena, nella centralissima piazza Dante di Catania, nel cuore barocco della città dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco.
Accreditato come “gioiello del tardo barocco siciliano e complesso benedettino tra i più grandi d’Europa”…
… l’edificio monastico fondato dai monaci cassinesi nel 1558 si presenta oggi come perfetto esempio di un sincretismo reso necessario dalle vicissitudini del tempo e della storia, a partire dalle calamità naturali che ne hanno causato distruzioni e stimolato ricostruzioni, di cui sono traccia gli inserimenti della lava rassodata all’interno di mura più recenti…
… ponendolo come felice esempio di integrazioni tra le epoche storiche in grado di accogliere e armonizzare istanze architettoniche di epoche differenti, ospitando senza discrasie una domus romana…
… un giardino pensile…
… chiostri…
… e pavimentazioni tipiche dell’area etnea.
Tra i lati più suggestivi, la possibilità di vivere luoghi un tempo considerati inaccessibili, come i passaggi in alto protetti da grate che consentono comunque di osservare la chiesa, quasi spiandola, regalando così la sensazione di un privilegio al visitatore.
La struttura ospita anche il Museo della Fabbrica, allestito negli spazi a due piani che ospitavano la cucina del Convento.
Nel vano superiore si trova l’edicola centrale “decorata da vivaci ceramiche provenienti anche da Vietri”…
… nella quale “i cuochi preparavano il pasto dei padri cassinesi, pietanze entrate nel mito grazie al romanzo I Viceré di Federico De Roberto”.
Gli ambienti sottostanti offrono alla vista la dispensa benedettina e stanze che riportano ancora in viaggio nel tempo…
… ma anche testimonianze evidentissime dei loro diversi utilizzi disposti dal momento del loro passaggio al Demanio Regio nel 1866, tra cui Osservatorio Astrofisico, Laboratorio di Geodinamica, Ufficio Meteorologico Governativo.
La molteplicità di elementi di attrazione è perfettamente collegata dalla capacità narrativa delle volenterose e preparate guide che mostrano decisamente una marcia in più per la passione che infondono all’attività ma anche per un non celato orgoglio di rappresentare e raccontare un luogo fondamentale per l’identità di Catania, concentrazione della sua memoria più nobile.
Pure il presente evidenzia altissimo lignaggio, soprattutto deontologico, poiché il Monastero è attualmente sede del DiSUM, il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università degli Studi di Catania, pienamente coinvolto insieme ai suoi studenti presenti e passati nelle attività che rendono viva e dinamica tale realtà, stimolando con grande successo imprenditoria giovanile nel difficile settore dei servizi didattici e della valorizzazione dei beni culturali.
Un concreto segnale di come la sterminata ricchezza intellettuale del meridione d’Italia possa indicare vie virtuose anche nella concreta e spinosa gestione del patrimonio materiale della Cultura italiana.
Info: http://www.monasterodeibenedettini.it/