Il Morellino di Scansano di Provveditore Bargagli, nel grossetano
Un’intera storia familiare dedicata al Morellino di Scansano, amato, coccolato, lavorato, tutelato, valorizzato e promosso affinché venga vissuto con la meritata dimensione di un grande vino: è la vicenda illuminante della famiglia Bargagli, confluita nell’azienda agricola Provveditore in località Salaiolo proprio a Scansano, in provincia di Grosseto.
Sono quattro le generazioni di Bargagli impegnate in questa missione, a partire dai primi del ’900, con il capostipite Angelo che creò la classica azienda agricola toscana dedita alla produzione dei doni di questa terra, quindi vino e olio d’oliva, oltre all’allevamento del bestiame.
I successori hanno seguito l’evoluzione del tempo senza mai mancare di rispetto alla tradizione, fino alla svolta di Alessandro che nei primi anni settanta ha l’intuizione pionieristica di iniziare a mettere in bottiglia il vino che produceva.
Per fortuna di pionieri nel territorio ce ne sono anche altri, produttori storici che con l’impegno comune giungono nel 1978 a vedersi assegnare la Doc per il Morellino di Scansano, passando per la fondazione di un Consorzio nel 1992, di cui Alessandro Bargagli diviene presidente, portando la produzione da trecentomila mila bottiglie a dieci milioni.
Oggi l’impegno per la prosecuzione dell’attività di famiglia è nelle mani di Cristina, figlia di Alessandro, la cui azione testimonia quanto si senta depositaria di un lungo percorso, spendendosi a favore di questa gemma vinicola italiana, il cui rapporto con tale zona è antichissimo.
Sul sito del citato consorzio (https://www.consorziomorellino.it/) si parte dalla locale comunità etrusca, di cui i numerosi ritrovamenti archeologici “dimostrano come la produzione della vite fosse un elemento importante” per tale popolo. Accade poi che i Romani “si impossessano dei territori scansanesi, dando ulteriore sviluppo all’agricoltura tramite la nascita di numerose colonie”, con ulteriori reperti che confermano “la crescita esponenziale delle produzioni vinicole”.
Sul vino invece apprendiamo che “il nome Morellino di Scansano era già usato da lungo tempo, ben prima del riconoscimento della Denominazione, per identificare il vino prodotto nello Scansanese e zone limitrofe” e che il suo Disciplinare “prevede la produzione basata su uve di Sangiovese, integrate fino ad un massimo del 15% con uve provenienti da vitigni a frutto nero: nella pratica si tratta principalmente dei tradizionali Canaiolo, Ciliegiolo, Malvasia, Colorino, Alicante e più di recente anche di Merlot, Cabernet, Syrah ed altri vitigni internazionali a bacca nera”.
L’essenza anche programmatica della produzione della famiglia Bargagli la si può cogliere nel Provveditore, la cui vinificazione è “strettamente legata alla tradizione scansanese”, con una maturazione in vasca per un primo periodo e seguente passaggio in botti da 500 litri per due o tre mesi, fino all’affinamento in vetro.
Una lavorazione che preserva le caratteristiche varietali, presentando un bouquet che del sottobosco restituisce anche la nota vegetale, insieme a un accenno balsamico.
Al palato, subito spezie e compattezza aromatica, prima che un sorso caldo e materico lasci emergere echi di liquirizia e composta di mirtilli.
Note varietali ancora più protagoniste nel Sassato che matura in vasca di acciaio per tre-sei mesi e affina in vetro: stupefacenti i profumi che ne scaturiscono, in un trionfo di rovi rigogliosi. Sempre dal rovo arrivano al palato i sentori di mora insieme alla caratteristica sensazione di liquirizia.
L’acidità è libera di esprimersi in maniera sostenuta, sviluppando estrema originalità organolettica.
Ne consegue una beva irresistibile, con un finale lungo e ammaliante.
Un vero vino-manifesto.
Abbandona il Sangiovese in purezza per approdare a una maggiore complessità con l’aggiunta di Alicante e Cabernet Sauvignon il Primo, una riserva prodotta quando “sostenuti dai fattori climatici favorevoli non controllabili e seguiti da una severa cernita, i soli grappoli perfetti raggiungono l’ottimale maturazione”.
Ne deriva un prisma sensoriale ricco e sfaccettato, dove un forte carattere fruttato si srotola su un caldo velluto.
Dalla ricerca di tutte le possibilità espressive del Sangiovese, arriva poi la sua declinazione in rosato, con il Casaiolo dal profumo carezzevole che in bocca porta un ricordo della bacca rossa di provenienza, immerso in un’acidità controllata ma efficace, con una beva tranquilla e spedita, fino all’emersione nel finale di un’evidente mineralità.
L’azienda si è messa alla prova anche con i bianchi, producendo sotto l’egida Il Bargaglino un Sauvignon e uno Chardonnay entrambi in purezza, nonché un Vermentino con un saldo del 15% di diverse altre uve a bacca bianca. Per tutti emergono freschezza e note minerali, facendone vini gradevolissimi a tavola, i quali mettono in mostra le classiche sfumature varietali delle uve di partenza, insieme alle note suggerite dal terroir di appartenenza.
Abbiamo chiesto a Cristina Bargagli di raccontarci davanti alla telecamera il mondo del Morellino di Scansano che nasce da cuore del suo territorio storico: lo ha fatto nel video segue.
Info: http://www.provveditore.net/
Distribuzione: http://www.propostavini.com/ricerca-prodotti/?q=provveditore+bargagli