Murales di Orgosolo (Sardegna), politica e società diventano arte
Un intero borgo che nell’offrire i muri dei suoi edifici alla pittura di strada si è reso non soltanto esteso museo diffuso ma anche megafono di istanze socio-politiche, creando la tanto vagheggiata fusione tra arte e collettività: Orgosolo in provincia di Nuoro ha così assunto lo status di paese-mondo, ricorrendo pionieristicamente già decenni fa ai murales con lucida intuizione, per costruire un’auto-narrazione che rendesse questo delizioso spicchio della Sardegna interna quale sineddoche di un modo etico e solidale di interpretare la realtà storica e contingente senza confini né geografici né mentali.
Il fenomeno dei cosiddetti paesi dipinti è ormai diffuso e si connota sempre più come espediente meramente turistico, niente a che vedere quindi con le proporzioni spaziali, morali e intellettuali di Orgosolo che nell’ostica Barbagia apre le porte a messaggi condivisi con varie parti del pianeta, traducendoli in land art rurale, quasi un eco-museo immerso nella natura… umana.
Così i segni sembrano invadere le architetture come fossero l’esondazione di un fiume cromatico che lambisce le fondamenta, si attacca alle pareti, si inerpica sui muri, si aggrappa ai balconi, con un vorace bisogno di appropriarsi delle strutture domestiche per mutarle in tele materiche…
… e il dettaglio ingegneristico o l’escrescenza funzionale della costruzione conquistata vengono inglobati nell’opera stessa, come sedimentazione funzionale dell’uso precedente disciolta nella nuova condizione semantica di attrazione nobile, quasi mutuando in piccolo la lezione del cretto di Burri.
Da vicoli e reticoli urbanistici sembrano quindi provenire urla espressive memori dell’urgenza primitiva delle scarne pitture rupestri, in un coro che amplifica valori ancestrali.
La pagina web dedicata a questi murales dall’Assessorato del Turismo Artigianato e Commercio della Regione Sardegna si legge che il fenomeno è nato nel Novecento “grazie alla verve artistica di un gruppo di anarchici in lotta: la tecnica pittorica orgolese fu ripresa durante la Resistenza e si diffuse rapidamente anche nei paesi vicini decretandone il pieno successo; la tradizione muralistica caratterizza oggi numerosi paesi della Barbagia e ha reso Orgosolo un vero e proprio paese-museo di fama internazionale”, grazie a centinaia di murales che colorano le vie e “raccontano i costumi e le tradizioni, la cultura e l’intimo dissenso dei barbaricini”.
Inoltre “la vivacità degli anni ‘60 e ’70 favorì lo sviluppo dei murales collettivi che descrivono ancora oggi con dovizia di particolari la vita contadina e le lotte di potere, alternando tematiche socio-politiche alla rappresentazione di icone tipiche della quotidianità: donne al lavoro, uomini a cavallo e pastori” (https://www.sardegnaturismo.it/it/la-voce-silenziosa-dei-murales-di-orgosolo#:~:text=Ciascuno%20con%20il%20proprio%20stile,una%20natura%20lussureggiante%20e%20incontaminata.).
Come estrema evoluzione degli affreschi medievali, anche questi murales pare vogliano assolvere la medesima azione tanto nell’ambito della comunicazione alle masse che nell’azione di evangelizzazione laica, ponendosi quale strumento ottico di catechesi di un’ortodossa visione del mondo che, esattamente come le religioni, non ammette altra verità oltre alla propria.
Il tratto vivido e il segno apodittico assolvono così il ruolo divulgativo, facendo in modo che il contesto figurativo sia immediatamente intellegibile anche a distanza e il messaggio talmente elementare da potere essere colto in maniera chiara indipendentemente dal livello di scolarizzazione, anche con il solo basilare atto di guardare le figure, in taluni casi supportate da scritte esplicative che attingono alle tecniche narrative del fumetto…
… tra titoli didascalici…
… frasi che ambiscono allo slogan…
… ambizioni liriche…
… infografica rudimentale…
… tranche de vie etniche…
… fotogrammi storici…
… idilli bucolici…
… omaggi molto personali alle avanguardie novecentesche…
… strilli di protesta…
… omaggi cinematografici territoriali…
… prese di posizione sui temi scottanti dell’attualità…
… caratteri antropologici e legittimo orgoglio folcloristico.
Nella piazza all’ingresso del centro urbanistico è possibile fruire di un servizio di informazioni, dove si trovano delle audio-guide da noleggiare, utili per orientarsi tra le tantissime opere.
Tutto questo in una località da sfogliare come un libro e visitare come un’esposizione en plein air, ma soprattutto da vivere in sospensione tra ragione e sentimento.