Museo del Territorio “Casa Pezzolla”, gioiello espositivo di Alberobello
Una delle migliori esposizioni storico-antropologiche italiane, un vero esempio da seguire per declinazioni museali dedicate al Territorio e alle tradizioni popolari: il “Casa Pezzolla” è uno di quei luoghi di cultura assolutamente da visitare, non soltanto perché racconta mirabilmente ogni aspetto di un luogo di immenso fascino come Alberobello, ma anche per godere di una rara ed elevata applicazione di intelligenza, competenza e buon gusto in un museo a vocazione locale.
Merito dell’associazione culturale Sylva che ho operato una perfetta sintesi tra approfondita ricerca documentale e moderno storytelling, creando un allestimento che usa con massima misura ed eleganza i più evoluti dispositivi tecnologici accanto alle modalità classiche di divulgazione.
A partire dal tablet che funge da guida audiovisiva, scandendo l’incedere della visita, fornendo informazioni con i giusti tempi di assimilazione intellettiva, fornendo testi mai ridondanti e un corredo iconografico asciutto e curato.
E’ così che ci si orienta tra gli ambienti di questo complesso sito in piazza XXVII Maggio ad Alberobello “formato da 15 trulli comunicanti” e “tutelato dall’UNESCO” che rappresenta “l’esempio tangibile di una cultura architettonica in evoluzione”, come lo definisce il sito del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=154288&pagename=57).
Muovere i passi su una pavimentazione antica trasmette al luogo la sacralità della memoria reale, con quei suoi materiali che trasudano di autentiche vicende antropiche…
… prima che nel continuo passaggio da un ambiente all’altro esploda l’emozione di imbattersi nell’inarrivabile fascino delle sagome di autentici trulli.
Nel museo la scienza sciorina dati con un’essenzialità mai fredda, addentrandosi tra le maglie dell’identità locale, seguendo ogni filo discorsivo, a partire dalla botanica con diafane proiezioni…
… per passare alla profonda analisi dell’ecosistema della Murgia dei Trulli, nella provincia barese, angolo di Puglia dove anche l’evidenza della Natura sembra portatrice di misterioso fascino, razionalizzato da pannelli di scorrevole leggibilità, grazie anche a grafiche induttive.
Il fin troppo noto Trullo acquista nuova capacità di sorprendere, grazie alla suggestione impalpabile di un ologramma…
… accostata alla matericità di una sezione in muratura della reale struttura di tale edificio rurale…
… mentre gli strumenti di lavoro per realizzarlo ricordano la fatica sottesa a una tipologia abitativa finalmente sottratta al folclore e restituita alla sua dimensione di simbolo della scaltrezza bucolica opposta alla cieca furia dei padroni terrieri, rimembrando il suo essere costruzione componibile che si poteva smontare e rimettere in piedi rapidamente, per sfuggire un tempo all’oppressione dei controlli da parte del Potere dominante sui contadini.
Senza lesinare sull’evocazione simbolica delle decorazioni litiche che caratterizzano i trulli, ciascuna con il suo messaggio sempiterno letteralmente scolpito nella pietra.
Molto efficaci le ricostruzioni degli ambienti di vita quotidiana di una volta, pennellate di rimembranze date con pochi ma puntuali tocchi, grazie al linguaggio degli oggetti suffragato da quello di remote fotografie…
… in cui l’elemento umano si cristallizza in effige antropomorfa…
… dialogando con la fissità dell’oggetto e così scaldandola…
… mentre gli strumenti dell’operosità mutano in racconto della civiltà agreste…
… e l’enogastronomia esce dai travisamenti televisivi contemporanei per tornare a incarnare lo spirito del tempo, con la centralità sociale del desco che aggregava mentre garantiva sopravvivenza.
Si diviene preda della malinconia poetica quando i monitor dispensano schegge di documentazione del vissuto del passato prossimo…
… e si rimane ammirati per la straordinaria sezione in cui si mette a confronto la peculiarità dei trulli di Alberobello con esempi architettonici simili sparsi per il mondo…
… accostamenti che senza nulla togliere alla bellezza unica del centro pugliese, la ricollegano a un comune sentimento delle forme che ha attecchito anche in altri angoli del pianeta, ciascuno incarnazione del proprio genius loci ma al tempo stesso simbolo di una possibile comunione tra le diverse spore del genere umano, abbracci tra popoli che le amministrazioni traducono in sensibili gemellaggi.
Abbiamo voluto conservare testimonianza di questa indimenticabile esperienza raccogliendo immagini del Museo del Territorio di Alberobello nel video che segue.
Info: http://www.sylva.it/museo-del-territorio–casa-pezzolla-.html