Museo della Campana Marinelli ad Agnone (IS), orgoglio millenario
Una storia millenaria letteralmente scolpita nel bronzo e scandita dal rintocco maestoso di uno strumento solenne che con il suo suono perentorio sottolinea gli eventi e li diffonde alle comunità: si trova concentrata magnificamente all’interno del Museo Internazionale della Campana Giovanni Paolo II, estensione espositiva della Pontificia fonderia di campane Marinelli di Agnone, in provincia di Isernia, nel meraviglioso Molise, di cui rappresenta una delle tappe imperdibili per intensità emotiva e spessore intellettuale.
Tutta la struttura infatti si erge come un monumentale complesso culturale che unisce civiltà del lavoro e missione pedagogica, culto religioso e ricerca antropologica, memoria storica e lezione per il futuro.
Consapevole di essere l’unica esposizione in Italia incentrata interamente sulla campana, si prende carico di questa singolarità creando un percorso cognitivo di rara ricchezza scientifica e chiarezza divulgativa, sviscerando ogni aspetto del settore, dalla creazione in fonderia fino alle elevate valenze del suo utilizzo.
La famiglia Marinelli titolare della fonderia ha ben titolo a raccontare la storia della campana, essendone protagonista diretta da ben da otto secoli, nel corso dei quali l’attività viene tramandata ininterrottamente di padre in figlio, tanto da farne una delle aziende familiari più antiche del mondo.
Il Museo storico della Campana lo hanno fondato nel 1999, talmente attiguo alla Fonderia Marinelli che questa stessa rientra nel percorso complessivo di visita, creando un factory tour indimenticabile.
L’allestimento documenta origini, storia e tradizioni delle campane e comprende “la più vasta collezione al mondo di bronzi sacri”.
Tra questi ultimi rientra il pezzo più pregiato, una campana dell’anno mille, come certificato dall’incisione che riporta: con la sua sagoma snella troneggia al centro della principale sala espositiva. Osservarla, restituisce il senso dell’eterno divenire associato ai punti fermi della storia scritta dall’Uomo.
Lungo il tragitto, si incontrano tecniche di realizzazione diverse e stili estetici differenti…
… ma anche vicende di cui le campane sono state testimoni se non addirittura protagoniste.
Si conservano anche pezzi imperfetti o che hanno subito l’usura del tempo o ancora lo sfregio degli eventi, senza che ciò intacchi l’imperituro fascino dello strumento.
Il museo poggia su una solida base gnoseologica, infatti vi sono conservati “studi, manoscritti, antichi documenti e testi rari come l’edizione olandese, del 1664, del De tintinnabulis, opera definita la bibbia dell’arte campanaria”.
Grande spazio “è dedicato ai grandi avvenimenti del XX secolo che sono commentati dall’opera dei fonditori Marinelli attraverso testimonianze fotografiche e campane commemorative”.
L’orgoglio millenario emerge soprattutto quando affiorano “i ricordi che legano la famiglia Marinelli ai papi del XX sec. a partire da Pio XI che la onorò del Brevetto Pontificio, a Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II, che visitò la fonderia il 19 Marzo del 1995”.
L’offerta del Museo è completata da biblioteca, archivio, videoteca, e spazio per le proiezioni che sono “fucina di lavoro e di studio sull’arte delle campane, dove si confrontano studiosi e fonditori per discutere sulle attività di formazione professionale e per approfondire diversi campi di ricerca”.
Il senso della missione museale prevede che la visita avvenga “in compagnia di una guida esperta” in grado di trasmettere sapienza tra dati e aneddoti, con l’apertura affidata a “un filmato che ripercorre tutte le fasi di lavorazione di una campana”.
Ad attrarre la curiosità dei visitatori sono anche “modelli, antichi attrezzi e calchi per la decorazione delle campane”.
Uno dei musei d’impresa più romantici che esistano al mondo, dove l’Umanità troneggia su ogni nozione facendosi essa stessa racconto, dando forma concreta alla spiritualità come motrice del saper fare, infondendo una lezione etica a tutte le forme di sensibilità che hanno il privilegio di raggiungere Agnone per vivere questa vivida esperienza culturale.
Info: http://campanemarinelli.com/marinelli-museo/