Museo della Rete a Monte Isola, memoria storica del cuore dell’Iseo
Monte Isola, adagiata sulle acque del Lago d’Iseo, oggi assurta agli onori della cronaca grazie all’installazione galleggiante di Christo, negli ultimi anni ha conquistato meritata fama tra i gourmet grazie a un Presidio Slow Food (Sardina essiccata di lago) e un salume tipico (il Salame di Montisola).
Eppure questa isola lacustre, la più grande d’Europa, sì, ma che pur sempre appena 1800 abitanti conta, fino a circa quarant’anni fa vantava un altro sbalorditivo primato, quello di essere uno dei maggiori produttori di reti al mondo.
Parliamo di reti da pesca, ma anche sportive e di ogni altro genere di utilizzo.
Per secoli la realizzazione delle reti ha rappresentato la prima attività dell’isola insieme alla pesca, con la peculiarità di impegnare esclusivamente le donne. Sia per la loro manualità che per la circostanza che gli uomini andavano sul lago a pescare.
Questo passato di straordinario valore socio-economico e antropologico è oggi documentato dal Museo della Rete, in località Porto nella frazione di Siviano, ospitato da una delle poche fabbriche che hanno scelto di rimanere sull’isola a produrre, invece di trasferirsi sulla terraferma per ovviare ai disagi della vita insulare. Si tratta del retificio La Rete Srl che sul sito dichiara con orgoglio di proseguire una “millenaria tradizione nella produzione della rete che contraddistingue Monte Isola”.
Il museo è piccolo ma l’allestimento è efficace: foto, reperti e cimeli tratteggiano in poco spazio la storia antica di una comunità.
Merito anche del gusto degli scorsi scenografici riprodotti…
… e dell’accuratezza delle visite guidate, ricche di uno storytelling essenziale ma suggestivo.
Commuovono gli scatti delle donne concentrate sulle matasse da districare…
… intente a cucire trame per i pescatori ma anche per i ricchi armatori che venivano ad acquistarle direttamente sull’isola…
… nelle speranza di riannodare anche i fili di un destino da sottrarre alla povertà.
Con la nostra telecamera abbiamo catturato l’emozione che desta la visita a questo intenso tributo al lavoro artigianale e alla schiettezza dei tempi che furono.
Info: www.laretesrl.it