Museo dell’Uomo di Altamura, tutta l’evoluzione sulla Terra tra le stanze di Palazzo Baldassarre
Un’esposizione perfetta nel celebrare con agilità inclusiva un territorio eletto dalla Preistoria quale sineddoche di ogni istanza evolutiva, sia che riguardi l’aspetto geologico o quello antropologico, donando al già prestigioso genius loci del posto anche inevitabili urgenze pedagogiche, come se questo scorcio di Puglia fosse stato scelto quale condensato narrativo inevitabilmente destinato alla divulgazione culturale: per questo il Museo dell’Uomo di Altamura in provincia di Bari è una delle tappe essenziali per chi vive la museologia come contributo al nosce te ipsum di ciascun visitatore, poiché ricostruendo il nostro passato ancestrale ci ricolloca in una posizione congrua nel mondo, trasformando scienza e storia in introspezione e volano di curiosità endogena.
Il museo è ospitato in pieno centro storico in quel Palazzo Baldassarre in via Fratelli Baldassarre 1 che già di suo brilla per capacità di attrazione in virtù della propria grazia architettonica in stile cinque-seicentesco.
E’ parte di una Rete museale incentrata sull’Uomo di Altamura che comprende anche il Museo Nazionale Archeologico di Altamura (da noi già tratta qui: https://www.storienogastronomiche.it/museo-archeologico-di-altamura-lappassionante-parallelo-tra-storia-delluomo-e-del-territorio/), un Info Point in via Treviso e, poco fuori città, dal Il Centro Visite Lamalunga che in realtà è stato il motore di tutto, poiché è il luogo in cui è stato ritrovato lo scheletro di quel Neanderthal che ha preso appunto il nome di Uomo di Altamura.
Il percorso allestitivo si concentra “sul tema dell’evoluzione biologica dell’uomo” soffermandosi “sui fattori geologici e climatici che sono all’origine del processo di ominazione, descrivendo tempi, luoghi, modalità, casualità dell’evoluzione, con l’ausilio di pannelli didattici e repliche dei reperti paleoantropologici più importanti”.
Naturalmente al centro di tutto si staglia la vibrante importanza del “fossile di Altamura, uno dei più interessanti reperti fossili neandertaliani, con la presentazione dei risultati degli studi interdisciplinari realizzati fino a questo momento”.
L’esposizione è ricca soprattutto di testi, spesso generosi nella quantità, impaginati con criteri simili ai più moderni e illuminati volumi scolastici, attingendo quindi a un ricco corredo di immagini esplicative in cui alle foto sono associati anche disegni, illustrazioni e un calibrato ricorso all’infografica, tutti dispositivi perfettamente funzionali alla forte tensione epistemologica della struttura e alla sua missione di contributo cognitivo.
In questo apparato materico si inserisce l’irrinunciabile elemento umano, nella figura di guide ben preparate ed empatiche che svolgono perfettamente il proprio compito, con il pregio di velocizzare il tragitto senza spogliarlo di contenuti.
In questo modo rimangono addosso al visitatore elementi di Geologia del Territorio, carsismo, formazione dei fossili e impronte dei dinosauri, storia e geografia delle scoperte, passando per i primi strumenti dell’Uomo..
… per approdare poi al clou dell’intensità quando si arriva al cospetto della fedele “riproduzione fisica in scala 1:1 della cosiddetta abside, la porzione della Grotta di Lamalunga che contiene lo scheletro neandertaliano”…
… spunto per entrare nei dettagli dell’Uomo di Altamura e del contesto ambientale in cui è stato rinvenuto, compreso quello faunistico.
Se ci si reca alla scoperta di Altamura e dintorni, si consiglia di partire dalla visita a questa rete museale, per costruire le basi imprescindibili di un’approfondita conoscenza di una delle aree più intellettualmente entusiasmanti che si possano vivere.
Info: https://uomodialtamura.it/Palazzo-Baldassarre/2