La Napoletana di Gino Sorbillo: pizza a Nastro anche a Milano
Peroni, gli Artisti e il suo locale che apre in centro. Master Pizza. E mastro birraio. Gino Sorbillo, caposcuola pluripremiato della pizza napoletana che è sbarcato in Corsia dei Servi con una linea a numero chiuso, 400 pizze al giorno, tempo fa ha presentato il progetto per un prodotto di qualità, il Club Artisti Pizza (250 associati), sostenuto da Nastro Azzurro, “il brand più consumato nelle pizzerie italiane”.
La premium di Peroni, nata quando lo stabilimento era ancora a Vigevano, è diventata sinonimo di italian style a Londra, New York e Melbourne. Associarlo alla vera pizza è una sfida interessante.
Lui ricorda “gli specchi, le tabelle e quel marchio Nastro Azzurro anche presente nelle foto dei parenti che lavoravano all’estero”. Sabrina Fontana ricorda la biodiversità italiana della premium che “usa oltre al malto il Mais Nostrano, varietà autoctona recuperata, i luppoli nobili (tripla luppolatura) ceki e tedeschi, la doppia decozione del malto e la fermentazione completa”.
Poi entra in azione Gino Sorbillo, 39 anni, titolare dei Tribunali (dove c’è la fila più lunga) a Forcella. “Siamo una dinastia, il nonno e venti figli, mio padre il diciannovesimo, Luigi. Mamma Carolina Esposito faceva la pizza fritta (una signora la genovese, il ragù). Ho rinnovato i locali di famiglia nel 1995, con generosità, pulizia, ironia. Ho anche rischiato la vita per questo. La pizza dipende dalla spesa del giorno, io ne faccio sette. La Margherita Dop Gialla, la N’duia di Spilinga, La Cetara con le alici del Cilento, Torzelle (bio di Pietro Micillo che si usano nella minestra maritata) e Conciato romano (formaggio), Salame irpino, Corbarino con i pomodori di Corbara, Pesto Genovese (Fratelli Rossi). Il nostro è un impasto fresco, non deve riposare più di cinque o sei ore. Altri ingredienti: il pomodoro fresco, il piennolo o il San Marzano Dop dell’Agro Nocerino, il Lucariello Giallo, Fior di latte misto bufala, olive e origano del Matese, Conciato Romano, Ricotta e Mozzarella di Bufala, Provola misto Bufala, Olio Mastroianni (di arachide per i calzoni e la pizza fritta, sempre con il pomodoro asciugato in padella)”.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 14 giugno 2014.