La Notizia è che a Napoli c’è la pizza colta: la fa Enzo Coccia
Enzo Coccia è il Professore della pizza napoletana.
L’ha studiata a fondo, in ogni direzione.
Da storico, non si è accontentato della vulgata né delle leggende metropolitane, ma è andato a cercare fonti attendibili, divorando ogni libro che contenesse anche un lontano riferimento alla pizza.
Da archeologo ha cercato testimonianze materiali della cultura secolare della pizza, trovando oggetti e vestigia di quando si vendeva per strada.
Da cronista, ha conosciuto e incontrato generazioni di pizzaioli, raccogliendone le storie.
Ma da buon artigiano dell’arte culinaria, non avanza pretese intellettuali per tutto questo suo studio forsennato: con ammirevole umiltà, traduce il suo grande sforzo culturale in un gesto quotidiano semplice e grandioso insieme, fare la pizza.
E la fa magnificamente. Tempo infinito per la lievitazione naturale. Ricerca indefessa delle migliori materie prime. Rispetto altissimo delle tecniche tradizionali. Grande attenzione alla digeribilità. Cura maniacale dei dettagli.
Così perfino gli arredi del suo rinomato La Notizia ti raccontano la storia della pizza, nei due locali gemelli di via Michelangelo da Caravaggio, al civico 53 e al 94.
Le pareti sono come delle pagine di un libro, su cui scorrono vedute di Napoli, idilli partenopei, ma anche suggestivi ritratti della gente che la pizza l’ha fatta e l’ha mangiata, tra vicoli popolari e squarci di meraviglia.
Poi ti siedi, apri il menu e ti rendi conto che se Coccia è il professore della pizza, allora La Notizia ne è l’Università.
Ogni voce di menu non è mai scontata. Ogni pizza, è una storia a sé.
O ti racconta il Territorio, attraverso i prodotti identitari che ne rappresentano gli ingredienti.
Oppure ti narra il passato remoto della Pizza stessa, quando la Margherita non era ancora nata e nessun ignorante mistificatore si permetteva di dire che fosse quella la prima della Storia.
Perché ben prima c’è stata la Masto Nicola, la radice più antica della pizza napoletana. Difficile, rustica, severa, proprio come il Tempo in cui fu creata, quando la mozzarella era un lusso e non ce la si poteva permettere su una povera pasta lievitata.
Al massimo, ci poteva stare una spolverata di formaggio avanzato, da far nevicare su strutto e “cigoli”, ovvero prodotti scaturiti dal grasso del maiale. Oggi quella pizza della povera gente rappresenta un piatto per intenditori, privo di ogni ruffianeria. Abbiate il coraggio di farvela preparare proprio con lo strutto e preparatevi a un gusto mai provato prima.
Pagato questo debito con la Storia, sbizzarritevi pure ad andare a spasso per la Campania con le pizze di Coccia: Pomodori San Marzano DOP, Mozzarella di bufala campana DOP, Pomodorini del piennolo gialli, Ventresca paesana (pancetta), Scarola, Olive di Gaeta, Melanzane a funghetto, è lunga la lista delle squisitezze che finiscono sulle pizze di questo Maestro.
Segnaliamo tra tutte l’ottima pizza Del Fornaio, con il vero salame napoletano in grande evidenza.
A questo aggiungete un raro senso della cordialità. Può anche avere il locale stracolmo ed essere assalito dal lavoro, ma Enzo Coccia ha una parola per tutti: ci tiene proprio a curare i suo avventori, uno per uno, personalmente.
Come dimostra il video che segue, in cui ci accoglie nel suo locale e ce lo descrive.
Info: www.pizzarialanotizia.com