Il numero dei ravioli, la testa del pesce, la forma delle polpette…
Significanti. Se i ravioli risalgono a 1800 anni fa e si preparano in condivisione con amici stretti e parenti, le varie Regioni della Cina danno significati diversi agli otto piatti fortunati di ogni Capodanno cinese.
Bon Wei, che ha in carta tutti i distretti gastronomici cinesi, racconta così il suo menu. Con la notevole Zuppa Rossa si servono i dim sum (jiaozi) benauguranti: più se ne mangiano a Capodanno e più denaro si guadagna nell’anno che viene. Se nel Nord della Cina l’abbondanza è augurata dall’offerta di piccoli dim-sum, nel Sud si servono invece gli Niángao. Gnocchi di riso di Capodanno, la traduzione di questo ideogramma significa infatti “ogni anno sempre di più”, perché il significato augurale è filo conduttore dell’intera festa. Un tempo si preparavano a mano pestando in un mortaio di pietra il riso cotto a vapore, mescolandolo poi con acqua e sale per ottenere una pasta densa (operazione chiamata Shi Jiu). E l’impasto poteva essere più sottile, Hong Kong, o masticabile e spesso, nel Nord.
Oggi invece si compra l’impasto fresco e lo si taglia a piacere. Il pesce, la cui traduzione in cinese ha significati simbolici e augurali, nelle case viene servito in quantità tali da renderne certo l’avanzo sempre per questioni scaramantiche e con la testa rivolta verso l’ospite più importante (perché la testa viene sempre prima della coda). Non deve mai essere girato nel piatto: porta sfortuna (ricorda alla gente di mare una barca che affonda).
A fine pasto rafforza l’augurio di prosperità la tradizionale chiusura con le Polpette dolci di riso, con la loro forma sferica, rappresentano la riunione della famiglia.
Tratto dal quotidiano Il Giorno del 02 febbraio 2019
MARCO MANGIAROTTI