Palazzo Fava, il punto di arrivo per gli amanti dell’arte a Bologna
Chi riuscirà a resistere al richiamo delle ricche vetrine enogastronomiche e a proseguire il proprio viaggio, a poca distanza da Santa Maria della Vita troverà Palazzo Fava. Al riparo dall’irrequieta Via Indipendenza, crocevia dello shopping cittadino, esso rappresenta il punto di arrivo per gli amanti dell’arte e quello del probabile approdo per i profani che potranno godere dell’estro dei fratelli Carracci.
Furono proprio Ludovico, Agostino e Annibale a venir incaricati, nel 1584, della realizzazione di un ciclo di affreschi da Filippo Fava, elemento di spicco della facoltosa famiglia bolognese da cui discende il nome della struttura. Le ampie volte e i soffitti dipinti dai Carracci creano una meravigliosa cornice alle mostre che si allestiscono a Palazzo Fava.
Grazie all’intervento della Fondazione Carisbo, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Bologna, dal 2007 riveste infatti un ruolo primario per le esposizioni.
Con una superficie complessiva superiore ai 2600 metri, questo nobile edificio medioevale funge da centro espositivo principe per le opere di proprietà della Fondazione e altre importanti collezioni, sia pubbliche che private. Custode centenario di tesori dal valore inestimabile, Palazzo Fava rappresenta un contenitore artistico il cui fascino supera spesso quello del contenuto. E quando nei suoi ampi saloni, tra le decorazioni dei Carracci e dei loro allievi, si fronteggiano i capolavori della Golden Age olandese, la sensazione di trovarsi in un autentico tempio dell’arte diventa predominante.
Non è un caso, infatti, che proprio Palazzo Fava ha ospitato, tra le altre, la rassegna dedicata al secolo d’oro della pittura olandese, unica tappa europea in cui poter ammirare da vicino La ragazza con l’orecchino di perla di Veermer, tra i capolavori più conosciuti e celebrati al mondo.